Economia e Lavoro

Inflazione, restano in piedi i rischi dai prodotti energetici. Dubbi dalle associazioni d’impresa

 

di Chiara Napoleoni

 

Inflazione, Confcommercio: “Prosegue il processo di rientro. Insidie sul fronte energia”

Inflazione in discesa nell’ultima rilevazione dell’Istat, ma restano comunque i dubbi espressi dalle principali associazioni d’impresa che guardano con grande attenzione ai costi dei prodotti energetici che potrebbero innescare nuove Imprevedibili fiammate. “Prosegue a settembre il processo di rientro dell’inflazione. La stima preliminare è, tuttavia, peggiore delle nostre attese (0,2 la variazione congiunturale contro la stima di 0,0%). La buona notizia proviene, invece, dall’euroarea che mostra indicatoriin diffuso e forte rallentamento, dall’indice armonizzato già sotto il 5% o dalla core inflation in riduzione di sette decimi rispetto al tendenziale di agosto. Tali valutazioni sono particolarmente rilevanti in quanto la Banca centrale europea assume decisioni di politica monetaria – riguardanti tutti i cittadini – prescindendo dalle vicende dei singoli paesi”.  Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sull’inflazione. “Anche per l’Italia – prosegue – è comunque prevedibile unadinamica dei prezzi più contenuta nella parte finale del 2023, con una forte riduzione nel mese di ottobre dovuta a un effetto statistico di confronto con l’indice di ottobre 2022″.“Il quadro disinflazionistico – conclude l’Ufficio Studi – resta ampiamente positivo, seppure di nuovo insidiato da possibili turbolenze di natura energetica, sia sul fronte di luce e gas sia su quello dei carburanti. Dalle stesse stime di settembre si evince un impatto negativo dei prezzi dei carburanti, sospinti dall’irrigidimento dei piani di estrazione di alcuni importanti paesi dell’Opec plus. Dal ritmo di discesa dell’inflazione dipende l’atteggiamento delle famiglie nei confronti della spesa e, di conseguenza, la performance del sistema nel complesso”. “Sarebbe importante- conclude l’Ufficio Studi – una crescita nell’ultimo trimestre dell’anno in corso al fine di accumulare una buona eredità per il 2024, cosa che faciliterebbe il raggiungimento dei difficili obiettivi di finanza pubblica”.

Inflazione, Confesercenti:“Decelerazione ma preoccupano gli energetici. Si rischia il 6% a fine anno”

Prosegue la decelerazione dell’inflazione. Una notizia positiva, con la tendenza al ribasso dei beni di prima necessità, soprattutto gli alimentari, che dovrebbe confermarsi anche nei prossimi mesi, ma a preoccupare è il ritorno delle tensioni sugli energetici che rallentano il processo di rientro della corsa dei prezzi. E con un’inflazione acquisita al 5,7% che potrebbe arrivare, secondo nostre stime, anche a sfiorare il 6% entro la fine dell’anno. Questa la riflessione fatta da Confesercenti, sui dati diffusi in queste ore dall’Istat. Uno scenario incerto, dunque, in cui in cui l’economia italiana si è fermata ed il caro vita continua a frenare i consumi delle famiglie. La strategia di incremento dei tassi di interesse portata avanti dalla Bce, giunta al decimo rialzo consecutivo, si sta evidentemente dimostrando inefficace da un lato a frenare un’inflazione generata principalmente non dall’aumento domanda, ma da quello dei costi di produzione a causa della corsa delle tariffe elettriche e pericolosa poiché continua ad erodere il potere d’acquisto delle famiglie ed impatta negativamente sulla crescita complessiva dell’economia: secondo le valutazioni di Confesercenti, porterà a una riduzione della spesa, nell’ultima parte dell’anno, di -3,7 miliardi. Auspichiamo, perciò, che, nonostante gli spazi ristretti di intervento, con la prossima manovra finanziaria il Governo metta al centro famiglie ed imprese, con interventi mirati a contenere l’erosione del potere d’acquisto e a sostenere la domanda interna, la cui ripresa è fondamentale per evitare preoccupanti scenari di stagnazione prolungati.

aggiornamento inflazione ore 14.30

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