Covid

Isolato all’ospedale Sacco di Milano il virus dell’epidemia da vaiolo delle scimmie

 

Il “monkeypoxvirus”, virus responsabile dell’epidemia da vaiolo delle scimmie attualmente presente in Europa, è stato isolato a Milano. L’importante risultato è stato raggiunto nel laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco.  “Questo rappresenta un importante risultato per la ricerca scientifica. Sarà possibile saggiare l’attività di farmaci antivirali e testare la risposta anticorpale dei pazienti che hanno contratto l’infezione e della quota di popolazione vaccinata contro il virus del vaiolo”, ha detto Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia. “Una ulteriore testimonianza del valore della ricerca scientifica dei laboratori lombardi”, ha aggiunto. La notizia dall’ospedale Sacco di Milano arriva nello stesso giorno in cui l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allerta: gli oltre 200 casi di vaiolo delle scimmie rilevati nelle ultime settimane, in nazioni in cui il virus non circola abitualmente, potrebbero essere solo “la punta dell’iceberg”, una minima parte di quelli in realtà presenti nei vari Paesi. Così, mentre l’attenzione sul nuovo virus sta salendo e anche in Italia aumentano i casi (sarebbero una decina quelli confermati), l’Europa ha fatto sapere che sta lavorando per l’acquisto centralizzato di vaccini e antivirali ad hoc. La vaccinazione, secondo fonti Ue, sarà limitata “a casi molto specifici”, dato che trasmissibilità e rischio connessi al vaiolo delle scimmie “non sono comparabili” con il Covid. In giornata ha rassicurato anche il ministro della Salute Roberto Speranza: “Capisco la preoccupazione, ma è una situazione del tutto diversa, imparagonabile a quella che abbiamo già vissuto con il Covid. La nostra rete di sorveglianza e monitoraggio, sia a livello europeo che a livello nazionale, è stata attivata e quindi dobbiamo seguirla con grande attenzione”. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha aggiunto che, nel caso si rendesse necessario procedere ad una vaccinazione per determinate categorie, l’Italia sarebbe pronta: “Abbiamo già la disponibilità di oltre 5 milioni di dosi” di vaccino antivaiolo.

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