Primo piano

Italia eccellenza europea nel campo del riciclo

di Gino Piacentini

Sabato 18 marzo 2023 è stato il Global Recycling Day, un momento utile per ricordare l’importanza del riciclo e del riutilizzo delle risorse limitate del nostro pianeta. Il percorso dell’Italia del riciclo, inizia 25 anni fa con la riforma col D.lgs 22 del 1997, che avviava progressivamente il nostro paese verso un percorso virtuoso passando dall’emergenza rifiuti all’eccellenza nel riciclo.  Nel 1997la raccolta differenziata dei rifiuti urbani era solo del 9,4 % e l’80% dei rifiuti finiva in discarica. Solo il 21% dei rifiuti industriali veniva riciclatoe il 33% finiva in discarica. Nel 2020invece la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è arrivata al 63% e lo smaltimento in discarica è sceso al 20%, mentre il riciclo dei rifiuti industriali ha superato il 70% e lo smaltimento in discarica è sceso al 6%.Oggi l’Italia è leader europeo del riciclo dei rifiuti e l’industria del riciclo è diventata un comparto strategico del sistema produttivo nazionale con 4.800 imprese, 236.365 occupati, generando un valore di 10,5 miliardidi euro l’anno.  Oggi l’Italia ricicla nei diversi comparti quantitativi impressionanti di materiali: 12milioni e 287mila tonnellate di metalli,in gran parte acciaio; 5 milioni e 213mila tonnellate di cartae cartone;2 milioni 287mila tonnellate di pannelli di legnotruciolare; 2 milioni e 229mila tonnellate di vetroriciclato; 1 milione e 734mila tonnellate di compost;972 milatonnellata di plasticariciclata.  L’ Italia, nel 2020 ha riciclato il 72% di tutti i rifiuti, urbani e speciali-industriali, un primato europeo se consideriamo che la media UE è del 53% e quella della Germania, seconda classificata, è del 55%. Nel 2021 la situazione non cambia anche sul fronte gestione dei rifiuti d’imballaggio, dove l’Italia resta leader europeo avviando a riciclo più di 10,5 milioni di tonnellate, con un tasso pari al 73,3%. Proprio quest’ultimo dato è la dimostrazione della superiorità dell’Italia sugli altri paesi, infatti l’UE aveva fissato un target europeo per la gestione dei rifiuti d’imballaggio pari al 70% da raggiungere entro il 2030, obiettivo che l’Italia ha raggiunto con 9 anni di anticipo rispetto a tutti gli altri paesi membri. Questi numeri sono resi possibili dalle attività consortili composte da filiere che si distinguono per la capillarità sul territorio nella raccolta differenziata e nel riciclo. Questi consorzi specializzati nascono – per lo più tra gli anni ‘80 e ’90 – appositamente per sensibilizzare i cittadini e le imprese al corretto smaltimento di alcune particolari tipologie di rifiuti, ritenute estremamente pericolose per l’ambiente. Per citare alcune di queste eccellenze made in Italy, in termini di raccolta e avvio al riciclo, potremmo indicare: Conai, il consorzio costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi, nato allo scopo di garantire l’avvio a recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio, assicurando che quelli raccolti a livello urbano trovino effettivo sbocco nella filiera del recupero; Conou,il consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, è un’eccellenza dell’economia circolare italiana nata quasi quarant’anni fa, che raccoglie, tratta e rigenera gli oli lubrificanti usati trasformandoli da rifiuti a risorse; Coreve, il consorzio recupero vetro, a cui hanno l’obbligo di aderirvi i produttori e gli importatori, sia industriali che commerciali, di imballaggi in vetro, e che si occupa di promuovere e supportare la raccolta differenziata di questa tipologia di rifiuto garantendone l’avvio al riciclo. E ancora legno, pneumatici, oli vegetali, sul nostro territorio esistono decine di consorzi le cui attività sono dedicate alle diverse tipologie di rifiuto da trattare, e sono loro che da oltre trent’anni anni continuano a garantire il successo dell’Italia del riciclo.

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