Dopo la Germania nei land dell’Est e la Repubblica Ceca nelle elezioni regionali della settimana scorsa, alle elezioni nazionali di domenica 29 settembre l’estrema destra del Partito della Libertà (FPÖ) ha ottenuto una vittoria clamorosa, segnando la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, l’affermazione di un partito radicato nell’ideologia nazista. .
L’FPÖ,anti-migranti e filo-russo, ha ottenuto un record con il 29% dei voti raddoppiando il suo consenso rispetto alle ultime elezioni e portandosi a 3 punti di vantaggio rispetto al partito di centro-destraÖVPal 26%, che attualmente guida il governo.
Il Partito Socialdemocraticoè arrivato terzo, registrando il peggior risultato della sua storia con il 21%. Anche i Verdi,che attualmente governano insieme all’ÖVP, hanno subito un forte calo di consensi, raggiungendo a malapena l’8% dei consensi, mentre i liberali NEOScon oltre il 9%. L’affluenza alle urne è stata elevata con l’80% degli aventi diritto austriaci.
La svolta di estrema destra in Austria è un altro segnale preoccupante per l’Europa dove la recente ondata di forze populiste di destra estrema non accenna a placarsi. Va anche leader dell’FPÖ considerano il primo ministro ungherese Viktor Orbán, ricostituendo con la destra della Repubblica Ceca un sorta di blocco Austroungarico.
Se l’FPÖ riuscisse a entrare una coalizione, l’U si troverebbe di fronte a un blocco populista euroscetticocomprendente Austria, Ungheria e Slovacchia, e forse anche la Repubblica Ceca dopo le elezioni dell’anno prossimo.
L’FPÖ, fondato negli anni ’50 da ex membri delle SS e altri veterani nazisti, si è presentato in queste elezioni con un duro programma anti-immigrazione promettendo di erigere una “Fortezza Austria”per tenere fuori i migranti.
Nel corso della campagna elettorale il suo leader Herbert Kiclka (nella foto) ha promesso agli elettori che avrebbe ricoperto il ruolo di Volkskanzler , ovvero “cancelliere del popolo”, denominazione usata un tempo da Adolf Hitler.
Sebbene il partito minimizzi il suo passato nazista e cerchi di presentarsi come un’alternativa anti-establishment al centro mainstream di destra e alla sinistra, usa regolarmente termini fascisti antisemiti per agitare la sua base.
Un esempio sulla profonda affinità del partito per un’estetica del Terzo Reich è stato fornito venerdì al funerale di un vecchio politico dell’FPÖ, dove i partecipanti hanno salutato il loro camerata cantando un inno delle SS alla presenza di numerosi esponenti dell’FPÖ, passati e presenti.
L’orientamento antieuropeo e antimigranti, del partito lo rende problematica, anche se non impossibile, la sua partecipazione a una coalizione di Governo. La costituzione austriaca attribuisce l’ultima parola sulle nomine dei ministri e del Cancelliere, al presidente dal 2017. Alexander Van der Bellen,ex leader dei Verdi, che non ha mai nascosto la sua ostilità a Kickl.
Tuttavia, sarà difficile per il presidente ignorare la forte affermazione dell’FPÖ, il che indica che questo partito potrebbe avere buone possibilità di costruire un’alleanza con il centro-destra.
Un’altra opzione per l’ÖVP potrebbe essere quella di costruire un’alleanza con i socialdemocratici (una Grosse coalitionalla tedesca) , anche se dai risultati preliminari non è chiaro se questi partiti avrebbero seggi sufficienti per realizzarla.
Alcuni osservatori ritengono più probabile una coalizione a tre tra ÖVP, socialdemocratici e il partito liberale NEOS, escludendo quindi l’FPÖ, anche se una tale combinazione potrebbe rivelarsi instabile a causa delle loro profonde differenze politiche e ideologiche.
Inoltre una tale coalizione a tre potrebbe rafforzare l’immagineanti-establishment dell’FPÖ che, dalla opposizione, potrebbe ottenere consensi ancora maggiori in futuro. “Vorrei mettere in guardia dal ignorare la volontà di milioni di persone”,ha avvertito Kickl nel suo commento post-elettorale alla televisione austriaca.
La vittoria dell’FPÖ fa seguito numerosi ottimi risultati ottenuti recentemente dai partiti di estrema destra in tutta Europa negli ultimi due anni, che all’inizio di questo mese ha registrato forti guadagni in tre land tedeschi dell’Est oltre alla vittoria della destra della Repubblica Ceca.
Risultati che hanno fatto seguito dell’esponente olandese di destra Geert Wildersl’anno scorso e due anni fa all’ascesa al potere di Giorgia Meloniche tuttavia si colloca in un’area moderata.
Sebbene il risultato dell’FPÖ fosse stato ampiamente annunciato dai sondaggi, risulta tanto più sorprendente n per un partito che sembrava sull’orlo del collasso solo cinque anni fa, travolto dallo scandalo “Ibiza” che fece cadere il Governoconun video che rivelava come l’allora leader dell’FPÖ discutesse di favori politici in cambio di denaro.
Le ultime due coalizioni dell’OVP con l’FPÖ del 2000 e nel 2017, non sono finite bene, anche se l’ÖVP esprimeva il capo del Governo, ma questa volta dovrebbe cedere il ruolo guida a Kickl, rimanendo ancora più esposta alla politica indisciplinata dell’estrema destra.
Nonostante la dirigenza dell’ÖVP insista nel dire che non accetterà un accordo con Kickl, il leader dell’FPÖ ha invece dichiarato domenica sera ai giornalisti “penso che presto assisteremo a qualche movimento”,ovviamente a lui favorevole.
BTZ