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Harris batte Trump nella media dei sondaggi, ma….

Come di regola nei media statunitensi  dilagano i sondaggi a meno di sei settimane dal giorno delle elezioni, negli ultimi 7 giorni la vicepresidente Kamala Harris ha ottenuto risultati favorevoli, ma con alcune riserve.

Harris ora è in testa rispetto a Trump  di 4,2 punti percentuali nella media dei numerosi sondaggi calcolata ad esempio dalla pubblicazione politica The Hill, con il 56% degli intervistati a suo favore. Ma la competizione rimane serrata.

Di fatto l’esito delle elezioni si concentrerà sul risultato di sette stati chiave nei quali . nessuno dei due candidati ha un vantaggio di 3 punti o più  nelle rilevazioni  In tre dei sette (Arizona, Georgia e North Carolina)il margine, in un modo o nell’altro, è inferiore a 1 punto, ampiamente al di sotto delle forbice dei risultati possibili..

Certamente i sondaggi nazionali possono fornire un’indicazione generale sullo stato della competizione, anche se hanno i loro limiti come indicatori esatti. Dopotutto, Hillary Clintonvinse le elezioni nazionali con oltre 2 punti di vantaggio su Trump nel 2016, per poi perdere le elezioni nel conteggio degli Stati.

Un sondaggio Reuters/Ipsosdella settimana scorsa  ha dato il vicepresidente in vantaggio di 6 punti, un sondaggio Morning Consultdi 5 punti e un sondaggio CBS News/YouGov di 4 punti.

Questi risultati rassicurano i democratici sul fatto che l’iniziale ascesa di Harris nei sondaggi, dopo essersi assicurata la nomination presidenziale, non è stata un’euforia destinata a concludersi bruscamente. La classifica nazionale suggerisce anche che Harris è almeno alla pari con Trump “sull’etere mediatico”,dove entrambe le parti investono milioni di dollari in spot televisivi..

Tuttavia, ci sono stati un paio di sondaggi  molto meno rosei per la vicepresidente: quello della Quinnipiac Universityha mostrato che la corsa è in parità a livello nazionale, mentre un sondaggio CNN/SSRSKamala  Harris è solo un punto di vantaggio rispetto a Trump.

A giudicare dalle rilevazioni demoscopiche sembra che Harris stia facendo progressi in due degli stati chiave in cui la campagna di Trump è da tempo più convinta di vincere. Infatti il vantaggio di Trump sia in North Carolina che in Georgia è ora inferiore a un solo punto percentuale. Secondo le medie di The Hill/DDHQ,in vantaggio dello 0,6% in North Carolina e di soli 0,2 due decimi in Georgia.

Ciò è significativo per una serie di ragioni.

La  Carolina del Nord è l’unico dei sette stati in bilico che Trump ha vinto nel 2020. Mentre Biden ha vinto in Georgia, ma è stato il primo democratico a riuscirci dai tempi dell’ex presidente Clintonnel 1992.

Se Kamala  riuscisse a vincere in entrambi questi due Stati, potrebbe anche permettersi di perdere la Pennsylvania,il più grande degli stati indecisi. In quello scenario, North Carolina, Georgia e Michigansarebbero sufficienti per farle vincere le elezioni, salvo grandi sconvolgimenti altrove.

Infine, la sua relativa forza nei sondaggi negli stati del sud potrebbe indicare un’ondata di entusiasmo tra gli elettoriafroper la candidata che diventerebbe la prima donna nera presidente degli USA.

Un punto di forza notevole per Trump è invece l’Arizona,dove 2 sondaggi della scorsa settimana lo hanno dato ampiamente in vantaggio con 5 punti di distacco. Quindi  la campagna di Trump punyerà su quello Stato che Biden ha vinto con un margine esiguo, appena dello 0,3%, nel 2020.

Non è un caso che la Harris, comprendendo l’importanza del confine dell’Arizona con il Messico,vi si  sia recata nei gironi scorsi nell’intento di rafforzare la sua immagine proprio sulla questione del confine.

La Pennsylvania,con i suoi 19 voti del Collegio Elettorale, rappresenta una battaglia assolutamente cruciale nella corsa alla Casa Bianca. Harris è in vantaggio di 1,3 punti percentuali nella media dei sondaggi. Hill/DDHQ, e di una piccola frazione in più nella media dei sondaggi mantenuta dal “Silver Bulletin” di Nate Silver.

Si tratta di una buona notizia per il vicepresidente, ma ci sono importanti riserve, perché nella media di altri sondaggi risulta in parità con l’avversario. Inoltre proprio in Pennsylvania si registra un sondaggio platealmente fallito nel 2016, che dava Hillary Clinton in vantaggio di circa 2 punti, mentre alla fine The Donald la supetò di 4, aggiudicandosi lo Stato .

Alcuni segnali indicano che il precedente vantaggio di Trump sui temi dell’economiassi sta erodendo. Un’analisi pubblicata  dal Washington Postha mostrato che il vantaggio medio di Trump alla domanda su “quale candidato avrebbe gestito meglio l’economia”si è dimezzato, passando da 12 a 6 punti già da quando il presidente Biden correva ancora come candidato Democratico.

Ciò potrebbe essere dovuto all’attenzione che Harris ha dedicato all’argomento o ad un accresciuto favore   per la sua candidatura. Si tratta di un cambiamento notevole, dal momento che l’economia è generalmente considerata la questione più importante dagli elettori. Ma è altrettanto degno di nota il fatto che Trump mantenga ancora un vantaggio su questo tema, anche se in misura ridotta.

 

Balthazar

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