Esteri

La Germania si risveglia in recessione e con la minaccia incombente dell’ultradestra

di Giuliano Longo

 

Il cancelliere Olaf Scholz è stato eletto in carica con la promessa tacita di mantenere piatta la politica tedesca, proponendosi come garante della stabilità erede naturale diAngela Merkel, che ha governato la Germania per 16 anni, mantenendo l’equilibrio politico e sociale anche in tempi che già si preannunciavano difficili.  Invece oggi dal solido aplomb di Angela la politica tedesca è passata ai continui litigi fra i partiti della coalizione rosso/verde,  mentre il paese inondato di proteste e scioperi, con  larghi settori popolari che occhieggiano all’estrema destra filonazi.

 

In risposta alle recenti proteste, anche violente, degli agricoltori in tutto il paese, il ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir dei Verdiha parlato di un “pericoloso”divario urbano-rurale nella società che ha il potenziale di produrre gravi conseguenze. “Le persone non si parlano più. Sono diffidenti e si accusano a vicenda di tutto il male del mondo”. L’obiettivo, ha concluso Özdemir, deve essere quello di “tenere unito il Paese nel mezzo”.

 

Sebbene la Germania abbia attraversato turbolenze anche durante il lungo mandato della Merkel – la crisi dei rifugiati e quella del debito dell’Eurozona, ad esempio – il suo cancellierato è stato costruito su un centrismo pragmatico e sul consenso politico.

 

Con la Merkel gli Stati Uniti garantivano la difesa della Germania, l’energia a basso costo proveniva dalla Russiae il commercio globale, senza ostacoli hanno favorito l’industria tedesca.

Oggi non è più così perché un secondo mandato di Trump potrebbe lasciare l’Europa senza la protezione americana affidando Germania il poco invidiabile primato del grande sostenitore militare dell’Ucraina e non è chiaro quanto le sanzioni occidentali contro Mosca pesino sulla economia tedesca.

 

Sul rafforzamento militare tedesco  già lavora alacremente il popolare ministro della difesa Pistorius che vorrebbe portare la Germania ad un enorme potenziamento della sua difesa, ma con investimenti  di decine di miliardi, ma non prima di 2 o 3 anni o forse più

 

L’economia tedesca orientata all’esportazione, dopo l’invasione russa, è colpita dagli alti prezzi dell’energia e da una serie di interruzioni del commercio globale, registrando così le peggiori prestazioni  a livello mondiale nel 2023senza segni di ripresa, con una recessione, sia pure tecnica, come non avveniva dal 2000.

 

I problemi economici  sono stati aggravati, ad esempio, da una serie di scioperi dei macchinisti che chiedevano orari di lavoro ridotti, incluso uno sciopero di sei giorni, il più lungo di sempre, che ha fermato i treni passeggeri e merci, interrompendo ulteriormente le catene di approvvigionamento.

 

Contemporaneamente cala la fiducia nei partiti tradizionali che all’interno dell’attuale coalizione, litigano e si dividono.  I sondaggi mostrano che la fiducia popolare nelle istituzioni politiche sta diminuendo precipitosamente: secondo un recente sondaggio, solo il 13% dei tedeschi ora afferma di fidarsi dei partiti politici.

 

Un nuovo record nei sondaggi recentissimi viene registrato per l‘ultra-destra di  AfDcon il 24%, posizionandosi come secondo partito, dietro la Cdu-Csu al 29%. Male i partiti di governo: Spd al 15%, Verdi al 12% e Fdp al 6%, per un totale del 33% per l’esecutivo di Scholz.

 

Nelle ultime settimane altri istituti comeForschungsgruppe Wahlen e Infratest dimaphanno stimato Afd su una percentuale nazionale fino al 23%. Si conferma intanto la forza di Afd neiLaender orientalidove si voterà a settembre 2024.In Turingia, Brandeburgo e Sassonia AfD è valutata da diversi sondaggi come primo partito, al di sopra del 30%.

Nelle regioni dell’ex Germania dell’Est questo partito continua quindi a guidare i sondaggi anche degli ultimi giorni e ben difficilmente i suoi sostenitori  diserteranno le urne alle elezioni di  settembre nonostante i richiami al passato nazista.

 

Purtroppo i guai tedeschi sono anche i nostri perché se la locomotiva tedesca non tira più ne risentiranno tutti i Paesi dell’Unione Europea, ma questa è un’altra storia e nessuno fra i più autorevoli analisti ha azzardato sinora una ipotesi su quanto la crisi tedesca possa incidere anche sulla sorte della nostra economia.

Related posts

Afghanistan, Putin tuona contro la Nato: “Alleanza Atlantica ha devastato il Paese”

Redazione Ore 12

Iran, Borrell (Ue): “Negoziati sul nucleare in letargo invernale”

Redazione Ore 12

Recovery Fund, Dombrovskis: “Esborso dei Fondi Ue sarà basato sulle performance”

Redazione Ore 12