La guerra di Putin

La Russia spia le infrastrutture energetiche del Mare del Nord

di Giuliano Longo

A Mosca si stanno ancora leccando le ferite dopo  quello che i russi definiscono “attacco terroristico” al gasdotto Nord Stream 2 la cui responsabilità ricadrebbe  sugli Usa e i guastatori norvegesi.

Non sorprende quindi che i servizi di intelligence russi stiano “mappando segretamente” l’infrastruttura energetica del Mare del Nord, in preparazione di atti di interruzione e sabotaggio, secondo un nuovo rapporto del governo olandese che peraltro dispone di una intelligence fra le più attive dell’Occidente. Senza considerare la speculazione che ha ingrassato l’Olanda nel mercato del gas sino a pochi mesi fa.

 

Il rapporto di 32 pagineè stato pubblicato questa settimana, in vista del primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, ed è stato scritto in collaborazione dalle due principali agenzie di intelligence dei Paesi Bassi, il General Intelligence and Security Service (AIVD) e il Military Intelligence and Security Service (MIVD).

 

Il rapporto rileva che navi spia, droni, satelliti e agenti russi sono impegnati in uno sforzo senza precedenti per mappare l’energia e altre “infrastrutture marittime  vitali” del Mare del Nord.

 

Lo scopo di questo di questa enquire russa, è capire come funzionano per l’energia e le altre infrastrutture chiave nel Mare del Nord. Va precisato che in questo caso il termine Mare del Nord si riferisce alla regione marittima che si trova tra Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Norvegia e Regno Unito.

 

Questo mare impegna  infrastrutture energetiche chiave, tra cui impianti di petrolio, gas naturale, eolico e moto ondoso, che forniscono energia a gran parte del nord Europa.

 

Secondo il rapporto, l’intelligence russa e le attività di spionaggio nel Mare del Nord “indicano atti preparatori di interruzione e sabotaggio”.  Questi sembrano mirare ai sistemi energetici, ma anche ad altre infrastrutture vitali, come cavi elettrici e di comunicazione sottomarini e persino impianti di acqua potabile. Di conseguenza, le minacce fisiche verso ognuna di queste strutture dovrebbero essere considerate concepibili, avverte il rapporto. Ma no creibili visto la probabile reazione dell’Occidente.

 

Sabato, il governo olandese ha dichiarato che avrebbe espulso presumibilmente 10 diplomatici russi, accusando  Mosca di impegnarsi in sforzi costanti per dotare le sue strutture diplomatiche nei Paesi Bassi di ufficiali dell’intelligence sotto copertura.

 

Lo stesso giorno, il governo olandese ha dichiarato che avrebbe chiuso il suo consolato nella seconda città più grande della Russia, San Pietroburgo, e ha ordinato alla Russia di chiudere la sua missione commerciale nella città portuale di Amsterdam.

 

Se mi permettete l’ironia, è noto a tout le monde che dalla Guerra Fredda in poi le ambasciate o gli uffici diplomatici russi e occidentali, sono zeppi di agenti sotto copertura di entrambe le parti, sulla scorta di un tacito accordo.

 

Che il conflitto ucraino scopra l’acqua calda serve solo alla propaganda, così come le contromisure che il Cremlino prende a fronte dell’espulsione, ormai massiva, dei suoi diplomatici.

Un modo come un’altro per indebolire i fili di una diplomazia già in affanno.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 13.24

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