Politica

Migranti, Meloni: “L’aiuto a coloro che non scappano è l’approccio più umano. Accusata di cose raccapriccianti, ma ho la coscienza a posto”

Sulla politica estera in passato l’Italia ha avuto posizioni altalenanti: non scegliere è più redditizio. Oggi invece la politica non se lo può più permettere e nelle difficoltà ringrazio Dio per essere costretta a fare delle scelte, con la possibilità di dare a questa nazione una politica industriale, economica, un’idea per le riforme. Questo certo non aiuta sul consenso”. Così la premier, Giorgia Meloni, nel corso della presentazione del libro “L’Atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale”, di Padre Antonio Spadaro.
“Parto da un elemento che non può rinfrancare chi guida l’Italia nel momento più complesso dalla fine della seconda guerra: appena si affronta un problema, se ne apre un altro. Non sono stata fortunata”, prosegue Meloni.
“Per Francesco la crisi non è di per se negativa: crisi è anche scelta, cosa che spesso la politica non ha fatto. Italia non ha avuto una politica industriale”.
“Dalla crisi stiamo cercando opportunità: oggi l’Europa ha un problema di approvvigionamento, ma l’Italia ha un vantaggio, la geografia. Questo può voler dire cooperazione con i paesi africani. Considero, come indica Francesco, la misericordia il fulcro dell’azione politica. Penso che il nostro approccio sia non predatorio ma della cooperazione allo sviluppo come arma di libertà, non a caso abbiamo parlato di Piano Mattei”, continua. “In Africa non si vuole prendere l’oro: vogliamo lasciare investimenti e lavoro. Molti africani mi hanno detto che non vogliono scappare dalle loro terre: su questo si può fare di più, è l’approccio più umano, più misericordioso. Questo il Papa lo dice chiaramente”, dice ancora Meloni. “Sono giorni particolari, io sono stata accusata di cose raccapriccianti ma la mia coscienza è a posto: più persone partono più si rischia che qualcosa vada storto. Non è il modo umano di affrontare, forse è il più facile, decidere che siano i mafiosi a scegliere chi viene da noi, che chi arriva si trovi vittima della criminalità organizzata, della prostituzione”, prosegue. Per quanto riguarda il conflitto tra Ucraina e Russia, dice: “La Santa Sede è la più idonea per il negoziato: ha l’appoggio dell’Italia”.

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