La guerra di Putin

Negoziati Russia-Ucraina, ci saranno solo in video-conferenza. Non c’è ancora un mediatore autorevole

Non ci sarà un incontro diretto come per i tre precedenti, ma il teleconferenza (nella foto una precedente sessione). Russia e Ucraina avrebbero trovato un intesa per una call diplomatica per tentare di frenare il conflitto ed arrivare ad una tregua. Malgrado però siano numerosi gli sforzi, non c’è ancora un mediatore. Si sono proposti, la Turchia, Israele, il Vaticano, ma nessuno è però riuscito ad essere convincenti con le parti in conflitto. Dalla Cina, che potrebbe essere il Paese più influente, solo timidi segnali. La Russia mostra segni di volersi impegnare in negoziati concreti sull’Ucraina, anche se Mosca al momento sta creando distruzione ai confini. Lo ha affermato la vice segretaria di Stato Usa Wendy Sherman in un’intervista a “Fox News Sunday”. Gli Usa, ha spiegato, stanno mettendo sotto forte pressione i lpresidente Putin per cercare di trovare un’intesa sul cessate-il-fuoco. Questa pressione sta iniziando ad avere i suoi effetti”. Va detto poi della posizione ucraina: il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e negoziatore di Kiev, Mykhailo Podoliak, ha detto oggi di aspettarsi “risultati concreti” nei  prossimi giorni nei colloqui con la Russia. Mosca “e’ diventata molto piu’ sensibile alla posizione ucraina” e “ha iniziato a parlare in modo costruttivo”, ha aggiunto Podoliak in un video pubblicato sul suo profilo Twitter, riecheggiando le aperture di ieri di Zelensky. “Le nostre proposte sono sul tavolo. Sono molto forti. Tra queste – ha spiegato – ci sono il ritiro delle truppe e il cessate il fuoco”.

Intanto continua a tutto campo il lavoro della diplomazia internazionale nel tentativo di mettere fine alla guerra. Oltre ai colloqui fra Ucraina e Russia, nelle prossime ore è atteso a Roma il vertice Usa-Cina fra il consigliere alla Sicurezza nazionale americano Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang. Un incontro che arriva mentre filtrano indiscrezioni sulla richiesta della Russia di assistenza militare, inclusi droni, ed economica alla Cina. Per Sullivan e Yang è il primo incontro dallo scorso ottobre, il primo faccia a faccia quindi da quando è iniziata la guerra. La Cina non ha mai condannato l’attacco di Mosca ma si è astenuta, anziché votare ‘no’, sulla risoluzione dell’Onu contro la Russia. Solo alcuni giorni fa il presidente cinese Xi Jinping ha però usato per la prima volta il termine ‘guerra’, tanto sgradito al suo alleato Vladimir Putin. Intanto nelle scorse ore c’è stato un colloquio a distanza tra Zelensky, Macron e Biden. Secondo quanto riferito dall’Eliseo, Macron e Biden si sono detti d’accordo sul rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, oltre ad aver ribadito l’appoggio all’Ucraina e l’impegno a sforzi congiunti per mettere fine alla guerra. Macron a Zelensky ha invece illustrato nel dettaglio gli ulteriori aiuti dell’Unione Europea all’Ucraina. Il presidente ucraino ha chiesto al suo omologo americano di aumentare la pressione sulla Russia e imporre ulteriori sanzioni a Mosca prendendo di mira non solo le elite del Cremlino e della Duma, ma anche i componenti dei governi regionali.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 9.58

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