Nuove proteste a Tel Aviv. I parenti degli ostaggi tenuti prigionieri da mesi nella Striscia di Gaza e loro sostenitori manifestano nel cuore della città per chiedere la fine delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e il rilascio delle persone rapite. E’ il giornale israeliano Haaretz a riferire delle nuove proteste, con le accuse al governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu di “giustiziare gli ostaggi” e di aver “deciso di riportare nel governo Ben Gvir invece di riportare indietro gli ostaggi”.
“La ripresa dei combattimenti” a Gaza, affermano, “è una condanna a morte per gli ostaggi”. “La guerra non sta riportando a casa gli ostaggi, la pressione militare li sta uccidendo e almeno 41 persone hanno pagato per questo con le loro vite – accusano – Quanti ancora dovranno pagare?”. Intanto il Forum delle Famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse continua a chiedere un incontro con Netanyahu e con il gabinetto di sicurezza, senza – denunciano – ricevere risposte. Va detto poi che Itamar Ben-Gvir, l’ultranazionalista di recente tornato ministro della sicurezza nazionale israeliano, ha accusato i manifestanti che protestano contro il primo ministro, Benjamin Netanyahu, di essere contro Israele. “Gli attivisti della protesta hanno da tempo smesso di essere solo contro il governo e il Primo Ministro. Sono diventati del tutto contro lo Stato di Israele”, scrive Ben-Gvir sulle reti sociali, a proposito di una recente manifestazione nei pressi della residenza di Netanyahu a Gerusalemme Ovest, dove uno dei leader della mobilitazione e’ stato udito paragonare Netanyahu al leader nazista tedesco Adolf Hitler. Ben-Gvir ha anche affermato che il “sangue del rifiuto” dei manifestanti “non verra’ mai lavato dalle loro mani”, in quello che sembra un riferimento al rifiuto di sostenere la guerra a Gaza.
aggiornamento crisi mediorientale ore 13.41