Il Comitato Olimpico internazionale ha pronto il documento di sospensione del Coni: un atto che per l’Italia non ha precedenti e che impedirebbe agli atleti azzurri di gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo al via il 23 luglio sotto la bandiera del nostro paese”. Lo scrive l’edizione odierna di Repubblica in un articolo a firma di Matteo Pinci. Cha dà un appuntamento: “La campana suonerà alle 17.30 di mercoledì, ma la decisione è stata presa”. Italia equiparata a paesi come la Bielorussia di Lukashenko e la Russia degli scandali doping. “Senza un intervento del governo, Federica Pellegrini o Gregorio Paltrinieri potrebbero concorrere soltanto come atleti indipendenti.
Il presidente del Coni replica a quanto scritto da Repubblica, ma, di fatto, conferma tutte le argomentazioni. : “La situazione sportivamente parlando è drammatica, ma si può ancora risolvere”. “La situazione sportivamente parlando è drammatica, ma si può ancora risolvere”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo in videoconferenza all’ audizione presso le Commissioni riunite VII, VIII e IX della Camera dei Deputati. “Abbiamo tempo per farlo”, aggiunge, “fino al 27 gennaio, quando ci sarà l’esecutivo del Cio”. “Il Cio non chiede nulla di diverso da ciò che il governo italiano si è sempre impegnato di fare, per la prima volta il 24 giugno 2019 quando l’Esecutivo ha firmato l’host city contract per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026”. “Ci siamo ridotti così perché la società Sport e Salute, che ha sostituito Coni Servizi, nel frattempo non ha scorporato le funzioni del Coni: pianta organica e asset -prosegue il numero uno dello sport italiano-. Nell’ambito delle sue funzioni, il Coni non può dipendere da una società del governo. Credo ci sia la volontà di sistemare la situazione ma per colpa della politica questo discorso in 25 mesi non è stato risolto”.