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Onu, 10 anni di caldo record, “il pianeta sull’orlo del baratro”

 

Dopo aver registrato il decennio più caldo della storia, l’ONU avverte che il “pianeta è sull’orlo del baratro”.  L’anno scorso,le temperature hanno superato tutti i record con ondate di caldo hanno colpito gli oceani, mentre i ghiacciai hanno subito riduzioni drammatiche.

 

E’ il quadro fornito dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale delle Nazioni Unitenel suo rapporto annuale sullo stato del clima, il 2023 è stato l’anno con le temperature più alte, concludendo il “periodo di 10 anni più caldo mai registrato”, afferma il rapporto della WMO.

 

Secondo il segretario generale Antonio Guterres, il pianeta e’“sull’orlo del baratro. La Terra sta lanciando una richiesta di soccorso”,ha detto, sottolineando che “l’inquinamento da combustibili fossili sta creando un caos climatico fuori scala” eavvertendo che “i cambiamenti si stanno accelerando”.

 

Il  rapporto, indica che nel 2023  la temperatura media è stata di 1,45 gradi al di sopra dei livelli preindustriali, “non siamo mai stati così vicini al limite di 1,5 gradi previsto dall’Accordo di Parigi”,ha avvertito in una nota il capo dell’OMM,Andrea Celeste Saulo. “Il rapporto– prosegue – dovrebbe essere visto come un allarme rosso per il mondo“.

 

Il problema non e’ solo l’aumento delle temperature: “ciò a cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare con il calore senza precedenti dell’oceano, il ritiro dei ghiacciai e la perdita del ghiaccio marino antartico, è motivo di particolare preoccupazione”.

 

Lo scorso anno le ondate di caldo marino hanno colpito quasi un terzo dell’oceano globale, entro la fine del 2023, oltre il 90% degli oceani ha sperimentato ondate di caldo in un determinato momento dell’anno. Queste ondate di caldo marino  avranno “profonde ripercussioni negative sugli ecosistemi marini e sulle barriere coralline”, avverte il rapporto.

 

Quanto ai ghiacciai, hanno subito la più grande perdita di ghiaccio da quando sono iniziate le registrazioni nel 1950,“causata dallo scioglimento estremo sia nel Nord America occidentale che in Europa”.

 

In Svizzera,dove ha sede l’OMM, i ghiacciai alpini hanno perso il 10% del loro volume rimanente solo negli ultimi due anni. Anche l’estensione del ghiaccio marino antartico è “di gran lunga la più bassa mai registrata”.

La sua estensione massima alla fine dell’inverno australe era di circa un milione di chilometri quadrati inferiore a quella dell’anno record precedente, equivalente alla dimensione di Francia e Germania messe insieme.

 

Il continuo riscaldamento degli oceani, combinato con il rapido scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali, ha portato lo scorso anno il livello del mare al suo punto più altoda quando sono iniziate le registrazioni satellitari nel 1993.

L’innalzamento del livello medio globale del mare negli ultimi dieci anni (2014-2023) è stato più del doppio del tasso registrato nel primo decennio di registrazioni satellitari.

 

I drammatici cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova le popolazioni di tutto il mondo, alimentando eventi meteorologici estremi, inondazioni e siccità, che innescano spostamenti e aumentano la perdita di biodiversità e l’insicurezza alimentare.

 

 “La crisi climatica – conclude Saulo-  è la sfida decisiva che l’umanità deve affrontare ed è strettamente intrecciata con la crisi della disuguaglianza”.

 

Balthazar

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