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  Ostaggi israeliani di Hamas, uccisi in un raid due fratellini e la madre. Netanyahu: “Israele tornerà a combattere fino alla complete eliminazione di Hamas”

 

Le brigate Qassam di Hamas dichiarano su Telegram che Kfir Bibas, un bambino israeliano di soli 10 mesi, è morto assieme al fratellino Ariel e alla madre Shiri “per un bombardamento sionista” nel sud della Striscia di Gaza. Kfir era l’ostaggio israeliano più piccolo nella Striscia di Gaza ed era stato rapito assieme al fratello di quattro anni e ai due genitori dal kibbutz di Nir Oz durante il massacro del 7 ottobre. Va detto poi che sono ancora diversi i minori e gli adolescenti nelle mani di Hamas a Gaza al 54/o giorno di prigionia da quando sono stati rapiti lo scorso 7 ottobre. Lo hanno ricordato i media. Questa la lista: i primi due sono Kfir Bibas (10 mesi) e suo fratello Ariel Bibas (4 anni) che sono tra tutti i più piccoli e che facevano parte del kibbutz di Nir Oz. Sono stati rapiti insieme ai genitori Yarden e Shiri. Poi c’è Gali Tarshansky, di 13 anni, del kibbutz Beeri: suo fratello Lior di 15 anni è stato ucciso nell’attacco di Hamas. Quindi Amit Shani di 16 anni, anche lui del kibbutz Beeri rapito insieme a Ofir Engel di 18 anni, anche lui dello stesso kibbutz. Inoltre ci sono Bilal Ziyadne (18 anni) e Aisha Ziyadne (17) due beduini israeliani che lavoravano nel kibbutz di Holit. Infine Liam Or (18 anni) del kibbutz Beeri e Itay Regev (18) rapito alla festa di Reim. Dall’altra parte della barricata due bambini sono stati uccisi dalle forze israeliane a Jenin, in Cisgiordania: lo ha reso noto il Ministero della Sanità palestinese, citato da Al Jazeera online.  Si tratta di un bambino di nove anni, che è stato colpito alla testa, e di un quindicenne che è stato colpito al torace, ha precisato la stessa fonte, aggiungendo che fonti locali e di sicurezza hanno riferito all’agenzia di stampa palestinese Wafa che l’esercito israeliano ha costretto i residenti del quartiere di ad-Damj a lasciare le loro case sotto la minaccia delle armi e ha distrutto le strade del quartiere. La Wafa ha inoltre riferito che l’esercito ha anche bombardato una casa utilizzando un drone. Da evidenziare poi la posizione spressa in queste ore da leder israeliano Netanyahu: “Fin dall’inizio della guerra, ho fissato tre obiettivi: l’eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti i nostri ostaggi e la garanzia che Gaza non sarà mai più una minaccia per Israele. Questi tre obiettivi rimangono in vigore.  “ell’ultima settimana abbiamo raggiunto un grande risultato: il ritorno di molte decine di nostri rapiti”, ha aggiunto il capo del governo israeliano, “Una settimana fa sarebbe sembrato immaginario, ma l’abbiamo ottenuto. Ma negli ultimi giorni ho sentito una domanda: una volta terminata questa fase di restituzione dei nostri ostaggi, Israele tornerà a combattere? La mia risposta è un sì inequivocabile”.  “Non è possibile che non si torni a combattere fino alla fine”, secondo Netanyahu, “Questa è la mia politica, l’intero gabinetto la sostiene, l’intero governo la sostiene, i soldati la sostengono, il popolo la sostiene. Questo è esattamente ciò che faremo”.

aggiornamento la crisi mediorientale ore 17.53

Nella foto il piccolo Kfir Bibas con la madre

 

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