A quasi 50 anni dal delitto l’autrice, che fu la prima cronista a giungere sulla scena del crimine, ricostruisce con testimonianze dirette e documenti d’archivio una vicenda che ancora oggi rappresenta un enigma irrisolto.
Sabato 2 novembre 2024 sarà il quarantanovesimo anniversario dalla morte di Pier Paolo Pasolini, ritrovato senza vita nel 1975 sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. A quasi cinquant’anni dal delitto, la giornalista Lucia Visca pubblica ‘Pasolini 1975-2025’ (Edizioni All Around, 160 pagine, 13 euro) per ricostruire, con testimonianze dirette e documenti d’archivio, una vicenda che ancora oggi rappresenta un enigma irrisolto. Visca, la prima cronista a giungere sulla scena del crimine, racconta il contesto di quella notte e il rapporto tra Pasolini e Ostia, un luogo che per il poeta e regista rappresentava contraddizione, fascino e pericolo.
Il libro ricostruisce la sua figura attraverso immagini e documenti dell’epoca, che compongono un mosaico di pensieri e immagini, ritraendo un intellettuale profondamente legato al dibattito sociale e politico del suo tempo. Fotografie d’archivio, scattate dai più importanti fotoreporter dell’epoca, accompagnano il testo, creando una cronaca visiva della sua vita e del momento finale di quel 2 novembre.
Attraverso una selezione di documenti ufficiali, trascrizioni e testimonianze, l’autrice affronta gli indizi di un’epoca e di un sistema che parve da subito ostile e reticente di fronte alla figura scomoda di Pasolini. Molti degli atti dell’inchiesta e delle testimonianze emersi in questi decenni mantengono aperto il dibattito su un’oscura vicenda della storia contemporanea italiana.
L’anniversario della morte di Pasolini è un momento di riflessione su una vita dedicata a esplorare e a rappresentare, senza mediazioni, il lato oscuro e affascinante della società italiana.
Fonte Fnsisocial