Economia e Lavoro

Reddito di cittadinanza, parte il nuovo percorso di formazione e lavoro per chi lo ha perso

 

Arriva il nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), la piattaforma per l’incrocio tra domanda e offerta di formazione e lavoro, attiva dall’1 settembre. A presentarla il ministero del Lavoro e delle Politiche, con la ministra Marina Calderone. Per accedere ai servizi del Supporto da dopodomani si potranno presentare le domande sul sito dell’Inps o tramite i patronati (e dal primo gennaio anche tramite i Caf). La misura è rivolta agli occupabili e punta a favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. Potranno farne richiesta i componenti tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con Isee non superiore a 6mila euro. Chi farà la domanda dovrà quindi registrarsi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa realizzato dall’Inps; qui confluiranno le informazioni dei centri per l’impiego, le agenzie del lavoro eccetera. La piattaforma gestirà anche l’Assegno di inclusione e non sarà destinata solo a coloro che escono dal Rdc ma, a breve, anche a chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro e a chi vuole reinserirsi. Per accedere al Sfl sono necessari, oltre alla domanda, altri passaggi: bisogna sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad) e segnalarsi ad almeno tre Agenzie per il lavoro; quindi si verrà contattati dal centro per l’impiego per firmare il Patto di servizio personalizzato. Poi si potrà accedere a servizi di orientamento, corsi di formazione, progetti utili alla collettività o altre iniziative per l’attivazione lavorativa. E dopo che è stata accolta la domanda, queste persone dovranno partecipare al percorso, durante il quale e per massimo 12 mesi riceveranno un contributo di 350 euro mensili, tramite bonifico da parte dell’Inps. Ma se si abbandona il percorso, si salta un’attività o si rifiuta un’offerta di lavoro si perde il beneficio. Il sistema Siisl gestirà anche l’Assegno di inclusione e per accedervi sarà richiesto di aderire al Patto di attivazione digitale (Pad). Inoltre, sarà necessario entrare in contatto con almeno tre Agenzie per il lavoro. Successivamente, i partecipanti potranno essere contattati dai centri per l’impiego per formalizzare il Patto di servizio personalizzato. Una volta sottoscritto il patto, si avrà accesso a servizi di orientamento, corsi di formazione e progetti finalizzati al bene della comunità, oltre ad altre iniziative per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro.

Related posts

Caro carburante, risalgono le accise. Addio allo sconto

Redazione Ore 12

Nuove regole sulle compensazioni dei crediti, le prime istruzioni in una circolare

Redazione Ore 12

Cingolani: “Anche il web inquina. Mandate meno mail”

Redazione Ore 12