Politica

Regionali Sardegna, non solo amarezza dalle destre

“Una sconfitta di un soffio, non c’è un segnale nazionale. Le liste” del centrodestra “crescono”, mentre “il campo largo scende. Non c’è un segnale politico nazionale, è un segnale politico locale. Su queste scelte locali faremo le nostre riflessioni”. Lo dice il deputato Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi, a Rainews 24.
“Che qualcuno abbia fatto un voto disgiunto è matematico: lo analizzeremo e faremo le nostre riflessioni. Il popolo del centrodestra merita sempre le migliori possibilità, eravamo convinti di averla fatta chi ha votato ha detto di no”. Poi l’esponente più a destra e più vicino a Fratelli d’Italia, ma parte dirigente di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che preferisce parlare di altro, ma comunque in un terreno utile da sempre alle destre: “La vicenda della Diaz, che in questi giorni qualcuno ricorda, dimostra che nessuno è sottratto al dominio della legge. Ci sono state inchieste, ci sono stati processi, ci sono state anche condanne. Ci sono state persone che hanno visto la loro carriera interrotta. Io non ritengo che la Polizia o le Forze dell’ordine abbiano ragione a prescindere. Ritengo che non si debba generalizzare e dar luogo a una campagna di delegittimazione. Rispetto a ciò che è accaduto ci sarà una discussione in Parlamento e c’è un’inchiesta giudiziaria. Se qualcuno ha sbagliato sarà chiamato a risponderne. Però non possiamo dimenticare che le mille manifestazioni che si sono svolte in queste settimane si sono svolte pacificamente, tranne in una ventina di casi non comunicati e quindi con una difficoltà di gestione. Non è che c’è un clima negativo, il clima lo innescano alcuni tipi di manifestazione, come quelle in cui si inneggia ad Hamas e alla distruzione di Israele”. Così a Radio Anch’Io il presidente dei senatori di Forza Italia, che poi ha proseguito: “Chi gestisce l’ordine pubblico deve decidere sul momento che fare, anche chiudendo alcune strade. Si può sbagliare, ma noi siamo contrari a un attacco generalizzato alle Forze di Polizia. Vorrei ricordare quante centinaia di carabinieri e poliziotti sono stati feriti, ad esempio dai No Tav. Noi siamo contrari ai codici identificativi, che servirebbero solo ad alimentare denunce temerarie e pretestuose. Mentre siamo favorevoli alle bodycam che sono anche a tutela dalla Polizia. Grazie a queste telecamere, infatti, si può vedere anche il punto di vista dell’operatore anziché solo quello del manifestante”.

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