di Giuliano Longo
Il recente arresto di Timur Ivanov, vice ministro della Difesa della Russia e sodale del ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha scosso la politica del paese.
Ivanov era una parte importante di un potente gruppo di potere che includeva Shoigu come suo patrono diretto, ma anche il miliardario Oligarca Gennady Timchenko– uno stretto collaborato di Vladimir Putin – e il potente sindaco dell’oblast Mosca, Andrei Vorobyov.
Ivanov era noto come “il portafoglio”del clan Shoigu-Timchenko che comprende attività e fondi immobiliari appartenenti al clan.
Il vice ministro conduceva uno stile di vita sontuoso con la moglie Svetlana Ivanova, dalla quale aveva divorziato per evitare le sanzioni imposte a Ivanov dall’UE nell’ottobre 2022.
Pochi funzionari russi vivono da soli lo stipendio, ma c’è in Russia una consuetudine non scritta, secondo la quale non debbono esagerare
Lo stesso Putin ha recentemente ordinato il Federal Security Service (FSB)di indagare sulla corruzione, probabilmente per ingraziarsi l’opinione pubblica.
Ivanov è stato accusato di aver “munto” i fondi dalla ricostruzione di Mariupolcolpita duramente durante la battaglia per la sua conquista da parte russa nella primavera del 2022.
Ma a Mosca circolano anche voci di un’intensa rivalitàtra Ivanov e il capo dell’intelligence militare (GRU), Vladimir Alekseyev. E’ abbastanza noto che il GRU e il Ministero della Difesa si sono scontrati sul controllo della Wagner dopo la morte di Yevgeny Prigohzin nell’agosto dello scorso anno.
Fonti dell’intelligence occidentale riportano che questa lotta d’élite si estende ai tentativi dei servizi di intelligence di indebolire il potere del Ministero della Difesa e Sergei Shoigu sin dall’autunno del 2022, quando la Russia subiva sconfitte sul campo di battaglia a seguito della controffensiva ucraina.
Oggi l’FSB, il ministero degli interni e la Guardia Nazionale avrebbero qualche motivo per voler indebolire il ministro della Difesa, nel momento che l’economia russa (ormai quasi di guerra) si va surriscaldando per le enormi spese militari.
Fra i possibili avversari di Shoigu ci sarebbe anch il capo del National Security Council, Nikolai Patrushev, e i suoi stretti alleati, tra cui il capo della FSB, Aleksandr Bortnikov.
Questi due sono stati in uno stato di guerra non dichiarata con il ministero della difesa dal 2014. Patrushevè stato a lungo un importante stakeholder del regime ed è noto da tempo per essere altamente ambizioso, forse per sostituire lo stesso Putin.
L’altro probabile sospettato è il capo della Guardia Nazionale Russia, Aleksandr Zolotovche potrebbe avere interesse ad indebolire l’attuale Ministro della Difesa.
l sistema russo si basa su Otmashka (segnale di avviso), un concetto secondo il quale se un subordinato presenta a Putin uno schema e lui concorda, lo fa senza fornire istruzioni esplicite. Spetta al subordinato interpretare il livello di questa approvazione e decidere se osare o meno.
Ma alla fine quello che conterà per la sorte delle elites russe -per quanto sotterraneamente confliggenti- saranno i risultati della guerra in Ucraina.E con la Russia che ha ottenuto alcuni vantaggi sul campo di battaglia negli ultimi mesi, potrebbe apparire il momento meno adatto per eccitare le rivalità fra i contendenti,
Ovviamente in Occidente si monitorano attentamente le minime scosse degli assetti politici del Cremlino, è anche noto come come Putin conosca e sappia prendere (anche per il collo) i suoi boiardi.
Fra i segnali che hanno richiamato l’attenzione degli analisti americani ( i più informati, ovviamente) ci sono le opinioni degli influentiMilbloggerdella Russia (una comunità online composta principalmente da ex militari) i quali ipotizzano che l’arresto di Ivanov sia il primo atto in quella che potrebbe essere una grande purga ai vertici del Ministero della difesa.
In verità era anche la richiesta, il piatto forte dell’ammutinamento, del defunto Prigozin, ma si è visto come è andata a finire…..
Secondo aggiornamento la guerra di Putin ore14.32