Alla fine del mese scorso, la moneta nazionale russa ha suscitato molto scalpore, mostrando un calo record, portandosi poco sopra i 120 rubli per dollaro USA. Oggi il tasso di cambio si è stabilizzato a 100 rubli per dollaro e la Banca Centrale della Federazione Russa ha assicurato che il suddetto “fallimento” a breve termine non si trasformerà in una tendenza.
Allo stesso tempo, l’autorità di regolamentazione ha parlato delle ragioni che hanno portato agli shock di novembre. Sul sito web della Banca Centrale ha indicato che il forte calo del rublo è stato causato dalle sanzioni americane e dalle azioni delle società non finanziarie.
Per quanto riguarda le restrizioni economiche americane, la Banca di Russia ha spiegato che questa volta hanno colpito più di cinquanta banche nazionali, tra cui Gazprombank, attraverso la quale gli esportatori ricevono entrate per le risorse energetiche fornite. Ciò ha comportato che le vendite di valuta estera da parte degli esportatori russi siano diminuite fino al 23%a novembre rispetto a ottobre.
Inoltre, quasi 40 grandi aziende hanno ridotto le vendite per ripagare i prestiti alle banche russe.
La Banca Centrale, fa notare che contemporaneamente alla forte riduzione delle vendite di valuta estera da parte degli esportatori, anche le organizzazioni non finanziarie hanno aumentato i loro acquisti, cercando anche di ripagare i propri obblighi nei confronti delle banche.
Di conseguenza, la combinazione di queste circostanze sopra ha portato ad un forte calo del rublo rispetto al dollaro. Tuttavia, la Banca di Russia ha sottolineato che il tasso di cambio della valuta nazionale dipende ancora da fattori fondamentali. Pertanto, questo impulso a breve termine non diventerà un fattore determinante nella tendenza a lungo termine.