La guerra di Putin

Russia, sussurri e grida per la successione a Putin

 

di Giuliano Longo

 

La marcia verso Mosca di Prigozhin e della Wagner, non è stata solo il segnale delle contraddizioni di un sistema alle prese con un sordo conflitto fra apparati dell’esercito, servizi interni (FSB) e militari (SBU). 

I quali, fra parentesi, non hanno potuto (o voluto) prevedere una rivolta di grande impatto mediatico, anche se di scarso peso sugli orientamenti dell’opinione pubblica russa. Vero è invece che il tentato golpe potrebbe rappresentare il segnale che la corsa alla successione di Putin (classe 1952)  è già iniziata nei meandri del Cremlino, suscitando apprensione anche a Washington che non ha voluto cavalcare l’evento che invece ha eccitato l’inner circle di Zelensky.

Nei mesi scorsi sulla stampa occidentale circolavano voci ( o l’augurio?) sulle precarie condizioni di salute di Putin, subito smentite eda fonti russe già si ventilava successione del presidente Consiglio di Sicurezza Nikolaj Patrušev,  capofila dei “falchi” di regime. Con poche speranze circolavano anche i nomi del sindaco di Mosca Sergej Sobjanin, dell’ex presidente del Consiglio (2012/20209)  Dmitrij Medvedev( ormai più apprezzato come blogger oltranzista che non come statista di rango) e, con più chances, quello  del vice presidente dell’amministrazione presidenziale, Sergej Kirienko. Patrušev,70 anni, è un duro il quale recentemente ha affermato che “la Russia, con ‘l’operazione speciale’ non insegue dei termini cronologici” perché “non si sradica il nazismo al 100%, (in Ucraina) tra qualche anno rialzerà la testa”. Patrušev confermerebbe una tendenza della politica russa, quella di  affidare il potere a chi governa i servizi segreti, anche se i veri attori provenienti dal KGB in epoca sovietica. furono, dopo l’imbalsamato Brezhnev, Andropov, e dopo il moribondo  Černenko, il giovane Michail Gorbačëvallievo di Andropov. Nè si può far risalire a questa tendenza all’avvento al potere di Putin che del KGB sovietico fu solo un funzionario di rango intermedio.Sulla breccia politica dal  1998,   Patruševper ben tre volte consecutive viene nominato primo ministro dal Presidente Boris Eltsin che costringela Duma alla ratifica della nomina pena il suo scioglimento. Kiriyenko invece sale ai vertici del Cremlino nel 2005, quando, all’inizio del secondo mandato di Putin, viene insediato al vertice di Rosatom (agenzia atomica Russa), per poi varcare le soglie del Cremlino nel 2016 come artefice della vittoria elettorale di Putin alle presidenziali del 2018.  In teoria la Costituzione della Federazione prevede che la gestione della  transizione spetti al Primo ministro, dal 2020 Michail Misustin,un economista di 56 anni con un passato da burocrate che non ha né  il profilo, né l’ambizione di succedere . Un altro papabile potrebbe essere dal 2012 il ministro della Difesa Sergej Sojgu, non a caso ferocemente attaccato dai proclami di Prigozhin,  che vanta l’annessione della Crimea nel 2014 e la sconfitta sconfigge dei miliziani dell’Isis in Siria.Nostalgico dell’Urss.ha fatto modificare le uniformi dell’esercito ispirandosi a quelle della «vittoria» del 1945. Ma la Russia non è l’America Latina e storicamente il ruolo dei militari è sempre stato subordinato alla politica. Se grazie alle modifiche costituzionali il ruolo del presidente è stato rafforzato rispetto a governo e parlamento, Putin potrebbe rimanere  in carica per almeno altri sei anni circondato dai fedeli  siloviki , i grandi burocrati che governano  la  macchina del potere che sorregge ogni inquilino del Cremlino, a discapito degli oligarchi e delle elite pro Occidente che pure si agitano a Mosca.   Putin e i siloviki sono convinti di uscire vincitori in Ucraina, ma se la guerra non sarà risolta nel breve periodo e i russi non potranno tornare alla normalità, il rischio è che i piani dei falchi del Cremlino vengano  aggiornati e la lotta per la successione assuma una piega diversa e imprevedibile. Con una svolta forse peggiore rispetto quella impressa da Putin perché se la Russia perde come nel 1917 (citazione di Putin), lo Stato potrebbe crollare, mettendo in crisi un immenso paese di 12 fusi orari e quasi 6.000 ordigni nucleari.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.47

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