Cronaca

Saman, lettera anonima al Resto del Carlino: “Fatta a pezzi e gettata nel fiume. Cercate tra Novellara e Guastalla”

“Scavate in zona Bagna, nelle Valli tra Novellara e Guastalla: Saman è stata fatta a pezzi e gettata lì”. E’ il contenuto di una lettera anonima, fatta pervenire alla redazione de Il Resto del Carlino, che rivelerebbe il luogo in cui è stato occultato il corpo della diciottenne pakistanascomparsa nel reggiano ad aprile. “La lettera che è stata consegnata agli investigatori – scrive il Resto del Carlino – aprirebbe un nuovo fronte di ricerca, ma l’attendibilità del contenuto è tutta da verificare e dimostrare. Anche perché tra lettere anonime, segnalazioni più o meno credibili, visionari e quant’altro, si rischia solo di conlicare ulteriormente indagini già difficili”. Proprio in questo senso uno dei passaggi centrali della conferenza di commiato del Comandante Provinciale dei Carabinieri, colonnello Cristiano Desideri, è stato dedicato alla vicenda di Saman Abbas. I carabinieri reggiani – scrive ancora il quotidiano – hanno profuso uno sforzo massimale protratto nel tempo per cercare di arrivare, innanzitutto alla scoperta del corpo della 18enne di nazionalità pakistana, ed in seconda battuta, ma non certo per importanza, arrivare ad assicurare alla giustizia gli autori di quello che appare un brutale omicidio consumatosi, completamente, all’interno della stessa famiglia di Saman Abbas: “Le attività investigative proseguono in modo attivo al massimo livello – scandisce le parole il colonnello Desideri – Ciò significa che, esaurita la fase investigativa maggiormente orientata alla ricerca del corpo della ragazza, ora l’attività di indagine ha assunto una natura diversa. Non meno importante e, soprattutto, non meno intensa anche se lontana dalle luci dei riflettori e senza quell’impatto mediatico avuto nei mesi scorsi. Abbiamo degli indicatori che ci fanno ritenere altamente probabile la presenza all’estero dei vari autori di questo delitto – prosegue Desideri -. Per altro sulla collocazione geografica di vari soggetti legati a questa vicenda, sono state propagandate versioni destituite di ogni fondamento in questi mesi. Il punto è che noi non dobbiamo correre dietro a suggestioni mediatiche. Abbiamo il dovere di agire secondo la logica delle informazioni che ci arrivano e che riusciamo a reperire ‘sul terreno’. Le segnalazioni? Ne abbiamo ricevute di ogni tipo e di ogni sorta di contenuto. Non ci siamo mai permessi di scartarne una – argomenta l’ormai ex Comandante Provinciale dell’Arma reggiana -. Non abbiamo trascurato nulla, né, tanto meno, abbiamo sottovalutato alcunché. Anche laddove qualcuno diceva di ‘sentire’ qualcosa. Ma a tutt’oggi il corpo di Saman non c’è ed è per noi una sorta di imperativo morale, nei limiti delle nostre possibilità, arrivare al suo ritrovamento, perché è giusto poter dare una degna sepoltura ad una vittima innocente di un atroce delitto”. Eccolo, il tema finale, di questa dettagliata analisi sulla situazione de l caso Saman: speranze di trovare ancora in vita la diciottenne, non ve ne sono: “Questa è la nostra convinzione – chiosa Desideri -. Abbiamo sufficienti elementi per ritenere che lei sia morta. Questo è il quadro e da questo non ci discostiamo. Inutile, a mio avviso, lanciarsi in spericolati divertissment per un foulard, la scarpa o il ‘sensitivo’. Bisogna stare sempre attenti a quando si lancia un certo tipo di informazione, perché non si fa del bene al quadro generale della vicenda”.

Related posts

Firenze, rapimento Kata, ex comandante Ris, Garofano: “E’ sequestro premeditato”

Redazione Ore 12

Caritas, un francobollo per ricordare i 50 anni delle Fondazione

Redazione Ore 12

Il padre di Saman Abbas estradato in Italia

Redazione Ore 12