La guerra di Putin

Scambio di accuse tra Kiev e Mosca sul ferimento del giornalista italiano e la morte del suo autista

Diventa motivo di scontro tra Mosca e Kiev il ferimento del giornalista italiano, Mattia Sorbi e l’uccisione del suo autista in una zona contesa tra i due eserciti. Scambio di accuse reciproche e incertezze su cosa sarebbe realmente accaduto. Gli ucraini fanno sapere che il giornalista non era accompagnato sul posto da “personale militare” di Kiev, che aveva cercato di dissuaderlo dall’attraversare “la linea di contatto di combattimento senza coordinamento e in un luogo non specificato”. L’ufficialità arriva con una nota su Facebook del Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni di Kiev, sottolineando che il reporter aveva lavorato “per il canale televisivo del ministero della Difesa russo Zvezda”. “Possiamo presumere che Sorbi avesse precedenti accordi con l’esercito russo”, afferma il Centro. Poi la ricostruzione russa che parla dell’esplosione di una mina che ha investito l’auto su cui viaggiava per raccontare dalla prima linea la controffensiva dell’esercito di Kiev nel sud dell’Ucraina. La ricostruzione è stata fatta dal ministero della Difesa russo, secondo cui i suoi soldati gli hanno fornito le prime cure per poi trasportarlo in “un’unità di rianimazione” di un nosocomio sotto il loro controllo con “ferite multiple da schegge”. E’ lì che il reporter è stato operato e si trova ancora ricoverato, in condizioni definite “stabili”. Di lui, la propaganda di Mosca ha anche diffuso alcune immagini dal letto d’ospedale, senza data, in cui appare sofferente e, dopo essersi presentato, con un filo di voce racconta in italiano: ‘Abbiamo preso un taxi e siamo andati a Oleksandrivka”, a una quarantina di chilometri da Kherson. “Ci avevano detto che era sicura”. Interrogato sull’accaduto, lo stesso Sorbi parla poi di una “mina”. “Sto bene e sono al sicuro, ma purtroppo le difficoltà di comunicazione in Ucraina mi hanno impedito di essere online come al solito. Probabilmente sarà così ancora per qualche giorno, ma l’importante è non avere problemi”, ha assicurato su Facebook il cronista 43enne, di cui non si avevano più notizie dal 31 agosto. La Farnesina ha fatto sapere di essere “in contatto costante con il giornalista coinvolto nell’incidente: è curato, abbiamo notizie positive sullo stato di salute, ha poca copertura per comunicare ma dispone di un contatto libero. Stiamo lavorando per farlo rientrare, in sicurezza, in Italia appena possibile”. Per Mosca è stata “una provocazione dell’intelligence ucraina per accusare la Russia”.

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