La guerra di Putin

Stop al gasdotto nord Stream 1. In Europa non arriverà più il gas russo

La Russia ha chiuso in queste ore, forse, temporaneamente il gasdotto Nord Stream 1 – la più grande infrastruttura di importazione di gas dell’Unione Europea e di proprietà della società russa Gazprom – per lavori di manutenzione annuale. Tale pausa ha alimentato il timore di un’ulteriore interruzione delle forniture di gas che comprometterebbe gli sforzi dei paesi dell’Eurozona per assicurarsi le forniture necessarie in vista anche del prossimo inverno. Alcuni come Klaus Mueller, capo del regolatore energetico tedesco, ipotizzano che il Cremlino possa usare l’occasione dei lavori di manutenzione programmata per chiudere definitivamente i rubinetti. Le attività di manutenzione estiva del gasdotto, che passa sotto il Mar Baltico dalla Russia alla Germania, sono previste dall’11 al 21 luglio. Nel frattempo, i governi europei si stanno affannando a riempire i depositi sotterranei di gas naturale. La Ue, che riceve circa il 40% del suo gas attraverso i gasdotti russi, sta cercando di ridurre rapidamente la sua dipendenza dagli idrocarburi russi in risposta all’invasione ucraina. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, non ha nascosto la sua forte preoccupazione per il fatto che Mosca possa utilizzare i lavori di manutenzione del gasdotto Nord Stream 1 per interrompere completamente la fornitura di gas verso la Germania. Sabato all’emittente Deutschlandfunk il vicecancelliere ha parlato di uno “scenario da incubo”: “Tutto è possibile, tutto può succedere. E’ possibile che fluisca di nuovo più gas, anche più di prima. Ma può anche succedere che non arrivi proprio niente”. “Sinceramente, dobbiamo sempre prepararci al peggio e lavorare un po’ per il meglio”. Il taglio totale della fornitura di gas russo “è l’opzione più probabile”, bisogna “prepararsi”. A dirlo è il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire, in dichiarazioni a margine di una conferenza economica ad Aix-en-Provence, citate da le Monde. La Francia dipende per il 17% dal gas russo, molto meno di altri paesi europei, ma Le Maire vuole essere pronto a tutti gli scenari nel quadro della guerra in Ucraina. “Penso che il taglio totale dell’approvvigionamento del gas russo è una vera possibilità, dobbiamo preparaci a questa opzione”, ha detto il ministro. “Il miglior modo di preparaci ai tagli – ha spiegato – è di essere molto attenti al nostro consumo di energia. Vale per l’amministrazione pubblica, le imprese, le singole persone”. Inoltre bisogna costruire nuove infrastrutture come i terminal galleggianti per la rigassificazione del gas liquefatto importato dall’estero. Infine il governo francese si prepara anche ad esaminare le imprese per determinare quali potrebbero essere costrette a ridurre la produzione per risparmiare l’energia.

Aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.37

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