Economia e Lavoro

  Superbonus, Giorgetti: “Una macchina da guerra infernale”

 

“Questa infernale macchina da guerra che è il superbonus si è mangiata un anno di incrementi di spesa sanitaria. Il parlamento può decidere se continuare con il superbonus e non finanziare altri tipi di cose”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, impegnate nell’esame del Def. Si tratta di una “macchina che senza nessun tipo di controllo ha portato a questi risultati e non oso immaginare a che punto saremmo oggi senza gli interventi messi in campo dal governo”. “Rivendico – ha proseguito – di aver assunto delle posizioni impopolari. Ma il superbonus è un mostro nato male dall’inizio. Sono stati limitati i danni, altrimenti saremmo qua a raccontare una storia incredibile, che ha suscitato l’ilarità in tutto il mondo. In tanti, al momento della nascita e gestazione, non hanno compreso dove si poteva arrivare, soprattutto con la nascita della cessione del credito”.
“Credo che serva un ripensamento complessivo in termini di offerta sanitaria, che è un argomento sensibile non basato semplicemente sul tema risorse”, ha aggiunto il ministro. Un ripensamento, ha proseguito, “rispetto alla domanda che cresce in termini sia dimensionali, sia di standard qualitativi, sia rispetto all’invecchiamento della popolazione. Ci sono da un lato aspetti legati alle possibilità dell’intelligenza artificiale e altro e dall’altro alla difficioltà di avere medici e infermieri in numero adeguato”. “È un tema sensibile che non è basato semplicemente sul tema risorse, poi sono assolutamente d’accordo sul fatto che le risorse devono essere adeguate. Ma non vedo la diretta correlazione col Pil perché dipende da tanti fattori. Su questo serve una riflessione tra Stato e regioni perché basta osservare la diversa efficienza dell’utilizzo delle risorse pubbliche nelle diverse regioni per capire quanto spazio di miglioramento ci sia nel recupero della capacità di offerta. Poi non nego i problemi legati alle dinamiche di lunghissimo periodo”, ha concluso Giorgetti.

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