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Svolta nella lotta alla malaria, raccomandato dall’Oms l’impiego di massa del primo vaccino per i bambini

L’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato l’impiego di massa del primo vaccino antimalarico per i bambini, che potrà essere usato in particolare in Africa subsahariana e in altre zone a rischio. “E’ un momento storico. Il vaccino antimalarico tanto atteso per i bambini è un progresso per la scienza, la salute infantile e la lotta contro la malaria”, ha dichiarato in una nota il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Duecentoventinove milioni di casi e 409.000 morti nel 2019, di cui 274.000 bambini dai zero ai 5 anni. Questo il peso della malaria nel mondo e soprattutto nei paesi più poveri. La metà delle vittime, infatti, si conta in soli sei paesi: Nigeria (ben il 23 per cento), Congo, Tanzania, Burkina Faso, Mozambico e Niger. Bonifiche dei terreni e zanzariere impregnate di insetticida hanno permesso, negli anni, di ridurre di molto il numero delle vittime. Sono stati messi a puntovi farmaci antimalarici. Ma da tempo non si riuscivano più a registrare progressi sul fronte della prevenzione, mentre la ricerca scientifica studiava strategie complementari come l e tecniche di gene drive per portare al collasso popolazioni di zanzare portatrici della malattia. I risultati positivi che hanno convinto le autorità sanitarie internazionali hanno mostrato che il nuovo vaccino si presta ad essere introdotto con efficacia all’interno dei programmi di vaccinazione, anche in epoca pandemica. Il vaccino, prodotto da GlaxoSmithKline, è uno strumento aggiuntivo e cruciale perché permette di proteggere anche i (tanti) bambini che non dormono sotto le zanzariere, finora unico presidio di prevenzione efficace a disposizione. Si è dimostrato sicuro e nelle aree in cui è stato introdotto non si è visto calare l’uso di zanzariere, né il ricorso ad altre vaccinazioni pediatriche o l’attenzione generale ai sintomi febbrili. Anche nei contesti migliori, ovvero dove i bambini sono protetti da zanzariere e i servizi sanitari per la diagnosi e la cura funzionano, il vaccino ha portato a una sensibile riduzione della letalità della malaria (del 30 per cento). Il programma pilota è stato finanziato grazie a una super-alleanza fra GAVI, il Fondo globale per la lotta all’AIDS, tubercolosi e malaria, e UNITAID. Ora, dicono all’OMS, si tratta di prendere le decisioni necessarie per finanziare lo sviluppo e la distribuzione più ampi possibili, e che i singoli stati decidano come inserire la vaccinazione nei programmi nazionali di controllo della malaria.

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