Economia e Lavoro

Tassi fermi al 4,50%, Codacons: “Bene lo stop ai riazi ma a gennaio la rata mensile di un mutuo salita a +454 euro sul 2021”

Bene per il Codacons la decisione della Bce di lasciare i tassi d’interesse invariati, con il terzo stop consecutivo dopo una serie di continui rialzi che ha portato il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%.
Nonostante lo stop varato dalla Bce, gli italiani continuano a pagare rate del mutuo estremamente salate, con un impatto sulle tipologie di mutuo più richieste in Italia che sfiora i +5.500 euro all’anno rispetto ai tassi in vigore a fine 2021 – denuncia tuttavia l’associazione – Considerando le migliori offerte presenti a metà gennaio sul mercato, per un mutuo a tasso variabile da 150mila euro della durata di 30 anni, la rata mensile passa da 442 euro di settembre 2021 a 767 euro, con un maggior esborso annuo di +3.900 euro – analizza il Codacons – Per un mutuo da 100.000 euro a 25 anni la rata passa da 346 euro a 557 euro, pari ad una maggiore spesa da +2.532 euro annui.
Se invece si analizza l’andamento di un mutuo da 200mila euro a 20 anni, l’impatto è più pesante: la rata mensile sale infatti di 454 euro rispetto al 2021, equivalente ad una stangata da +5.448 euro all’anno.
A causa dell’escalation dei tassi, le famiglie italiane fanno sempre più fatica a pagare le rate del mutuo – denuncia il Codacons – Basti pensare che nel 2023 sono circa 200mila i nuclei che hanno saltato una o più rate del mutuo a tasso variabile, proprio a causa dei costanti rialzi dei tassi che impattano come un macigno sulle tasche dei cittadini.

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