“A volte la tempistica esalta l’illogicità” lo afferma la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP), con riferimento a quanto accaduto ieri in Francia, dove da una parte un tribunale decideva l’ergastolo per i terroristi degli attentati di Parigi mentre la Corte d’appello della stessa città negava per l’ennesima volta l’estradizione a chi ha ucciso in nome del terrorismo in Italia.
“Nel paese d’oltralpe cambiano i tempi ma non la dottrina Mitterand- dichiara il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone – per il sindacato di polizia quella della corte d’appello di Parigi è una sentenza a dir poco vergognosa ed irrispettosa della giustizia italiana”.
Tra i terroristi a cui è stata negata l’estradizione figurano tra gli altri anche pluriomicidi come Roberta Cappelli, condannata in Italia all’ergastolo in isolamento per tre omicidi avvenuti a Roma, quello del generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, ucciso l’ultimo dell’anno del 1980, dell’agente di polizia Michele Granato, e del vice questore Sebastiano Vinci. Narciso Manenti, condannato nel 1983 all’ergastolo per l’omicidio dell’appuntato Giuseppe Gurrieri; Marina Petrella, condannata come lei per l’omicidio del generale Galvaligi, del sequestro del giudice Giovanni D’Urso, avvenuto a Roma il 12 dicembre del 1980, e al rapimento dell’assessore regionale della Democrazia Cristiana Ciro Cirillo, avvenuto a Torre del Greco il 27 aprile del 1981 e nel quale furono uccisi due membri della scorta, per l’attentato al vice questore Nicola Simone (insieme a Cappelli e Alimonti); Sergio Tornaghi, condannato all’ergastolo, fra l’altro per l’omicidio di Renato Briano, capo del personale dell’azienda“Ercole Marelli”.
Un caso a parte poi la questione del presunto mandante dell’omicidio Calabresi: Giorgio Pietrostefani da quello che il suo sodale Adriano Sofri ha definito: “vecchio uomo e nonno”, ancora aspettiamo di sapere la verità sul vile agguato costato la vita al Commissario Calabresi, conclude Bortone.