Esteri

Trump e l’ombra di Mao sulle prossime trattative commerciali con la Cina

 

di Giuliano Longo

Mentre i rappresentanti degli Stati Uniti e della Cina  fanno le valige per incontrarsi in Svizzera tentando di attenuare l’escalation della loro guerra commerciale, Asia Times riporta un articolo del  giornale statale Beijing Daily che potrebbe rappresentare un segnale di svolta.

L’articolo  sostiene che la guerra commerciale è un tentativo americano di soffocare la crescita economica della Cina e quindi è necessario considerare le attuali tensioni commerciali come uno sviluppo a lungo termine.

Da notare che il titolo dell’articolo  fa riferimento al saggio del 1938 di Mao Zedong “sulla guerra di lunga durata”, nel quale si esponeva  l’approccio di Mao  durante la seconda guerra sino-giapponese, tra il 1937 e il 1945. Una strategia che fu fondamentale anche per la successiva istituzione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, dopo la vittoria comunista nella “lunga marcia”.

Il saggio di Mao del 1938 descriveva una lotta che, a prima vista, potrebbe sembrare quantomeno estemporanea alla luce dall’attuale conflitto tariffario tra Cina e Stati Uniti, ma la tesi fondamentale  era che la guerriglia fosse un’attività a lungo termine a fronte delle  scarse possibilità di una rapida vittoria. Insomma  una guerra di logoramento si sarebbe conclusa la vittoria della Cina che avrebbe lentamente prosciugato le risorse delle forze giapponesi più forti, come in effetti fu.

Invocando la frase “Sulla guerra prolungata”, sembrerebbe che Pechino consideri i suoi problemi economici con gli Stati Uniti come un conflitto senza una rapida risoluzione, cosa che potrebbe non quadrare a Trump che invece vuole  baldanzosamente raggiungere un accordo. Ma preparando i propri cittadini a una guerra commerciale prolungata, la strategia della Cina, analogamente a quella di Mao, potrebbe essere quella di rallentare il processo per  raggiungere nel tempo il miglior accordo possibile.

Il Governo e il Partito Comunista  ritengono che i consumatori cinesi siano più capaci di affrontare le difficoltà rispetto agli americani. Pertanto chi negozierà con Pechino  farebbe bene ad approfondire il concetto “Sulla guerra prolungata” per comprendere le intenzioni del presidente cinese Xi.

Un’altra delle idee politiche di Mao era la “guerra popolare” che  prevedeva un movimento lento in cui si creavano “istituzioni ombra”  un gruppo che gradualmente si sostituivano quelle consolidate per ottenere il sostegno della popolazione locale.

Ciò rispecchia in parte l’approccio della Cina alla globalizzazione nel corso della quale   ha sostenuto o creato alternative alle istituzioni guidate dagli Stati Uniti. Fine moduloFra queste  la Banca Asiatica per gli Investimenti nelle Infrastrutture, la Shanghai Cooperation Organization e la Belt and Road Initiative, create per essere alternative a organismi internazionali più consolidati, come il FMI e la Banca Mondiale troppo dominate dagli Stati Uniti.

Sta diventando sempre più chiaro che l’amministrazione Trump ha commesso un grave errore dando per scontato che Pechino avrebbe capitolato rapidamente, dimostrando una scarsa comprensione della cultura e della storia politica cinese.

L’accordo immediato atteso non si è concretizzato e le catene commerciali statunitensi ora  avvertono i consumatori che molti prodotti  potrebbero scarseggiare. Ovvero,  la guerra commerciale è diventata una guerra di logoramento e qualsiasi mossa Xi faccia ora sarà probabilmente solo la prima della sua “lunga marcia” per logorare gli Stati Uniti.

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