La guerra di Putin

Ucraina, cambio dei generali, fuori Zaluzhny dentro Syrskyi

 di Giuliano Longo

Come ormai previsto da mesi Volodymyr Zelenskyjha finalmente licezziato il generale Valerii Zaluzhnye assunto Oleksandr Syrskyi, scelta alquanto rischiosa, perché i due generali sono amici e tutto sommato il sostituto non è noto per aver ottenuto vittorie, anche se è un generale laborioso di 58 anni che ora comanda le truppe di terra. Ma sono proprio queste che stanno perdendo con i russi lungo la linea di contatto.

 

L’entourage più fanatico del Presidente Kiev accusa Zaluzhny dellafallita offensivae si prepara ad accusarlo anche dellaprossima caduta di Avdiivka, anche se è comunque  difficile dire esattamente come una nuova squadra possa fare la differenza. Tanto più cheZelenskyj non ha precedenti di esperienza militare, anzi prima di candidarsi e vincere la presidenza, era un comico televisivo, sia pure di successo.

 

Washingtoninizialmente non approvava l’abbandono di Zaluzhny, considerandolo (come fanno i russi) un leader militare competente e serio e licenziarlo equivale, in termini americani, a licenziare il capo  dello Stato Maggiore Congiunto.

 

Anche se ieri John Kirby, coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha commentato la decisione affermando che Zelenskyj “Ha il diritto di decidere chi guiderà il suo esercito. (…) E lavoreremo con chiunque sceglierà di guidare il suo esercito. Continueremo a lavorare con le nostre controparti ucraine »

Respingendo l’affermazione secondo cui la sostituzione del comandante in capo sarebbe un segno di“instabilità”della situazione in Ucraina.

 

Sullo sfondo c’è la vicenda della  nuova legge draconiana sulla coscrizione, che ha superato la prima lettura nella Verkhovna Rada, e che avrà la sua seconda lettura dopo di che  sarà inviata a Zelenskyj per la firma.  Legge che Zaluzhny invece si rifiutò di sostenere.

 

A parte chi ha già lasciato il Paese (le frontiere ormai sono chiuse ai militari in età di leva). la nuova legge avrà un impatto sui figli delle élite ucraine con notevoli contraccolpi a Kiev. Secondo quanto riferito, alcuni membri della Rada hanno già lasciato il Paese o stanno pianificando di lasciarlo per  proteggere le loro famiglie, mentre il Presidente potrebbe doversi confrontare con una forte opposizione interna.

 

Ma le élite ucraine devono affrontare anche altre sfide. La mancanza di miliardi di dollari da parte dei paesi NATO significa che salari, pensioni e benefici non verranno pagati ai dipendenti pubblici o ai militari, mente l’UE si prepara a versare una prima tranche dei50 miliardi di euro in 4 anni.

Anche gli Stati Uniti stanno“tendendo” a una sorta di autorizzazione da parte del Senato per l’Ucraina, è ancora incerto se questa passerà attraverso entrambe le Camere. Può darsi che il Congressorinvii l’approvazione, in attesa di vedere come si svolgeranno le cose in Ucraina.

 

Sul fronte i russi continuano a guadagnare terreno e fiaccano la resistenza ucraina respingono i ad Avdiivkaormai  divisa a metà, mentre le roccaforti ucraine della città, soprattutto nelle zone più alte, vengono lanciate trappole esplosive dai soldati ucraini prima del loro prossimo ritiro.

 

Come già pubblicato da ORE 12, la città è strategicamente importante perché è molto vicina a Donetsk e dopo Avdiivka non ci sono molte difese con la la possibilità che la Russia lanci un’offensiva su larga scala, probabilmente in direzione di Kharkiv importante città ucraina. Secondo quanto riferito, ci sono 40.000 nuove leve  russe addestrati per quella che potrebbe essere meglio definita una mini-offensiva.

 

In alternativa, i russi potrebbero decidere di dirigersi verso Kievdove hanno già aumentato gli attacchi missilistici che includono e se l’esercito ucraino inizia a piegarsi, i russi potrebbero gettare in campo altre truppe per una battaglia mirata alla Capitale ucraina. Nell’immediato  è probabile che alcune delle brigate di punta (Azov, Kraken)vengano impegnate in direzione di Kharkiv, mentre sono già sotto il fuoco di Mosca che intende indebolirle.

 

Molte “gole profonde”  a Kiev affermano che alcuni politici, in silenzio durante la guerra, ora parlano di sostituire Zelenskyj, fra questi il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko che ha già puntato il dito contro l’autoritarismo del presidente e la ex Yulia Tymoshenkoche si stanno comportando già come candidati alla presidenza, anche se si prevede che la legge marziale verrà nuovamente estesa affidando altri poteri di Zelenskyj.

 

Washingtonora sa che il meglio che si possa sperare è che la guerra continui e che i russi non riescano a consolidare le loro conquiste territoriali. Ma questa è una prospettiva piuttosto illusoria poiché i russi non stanno pagando un prezzo elevato per sedersi al tavolo delle trattative lasciando che le cose vadano alla deriva, ma si comportano  come se sentissero già odore di vendetta.

 

Nel frattempo in Europa si parla di inviare truppeper salvare l’Ucraina. Da un punto di vista puramente operativo, inviare brigate europee a combattere è quasi impossibileperché  si trovano troppo lontano per essere di qualche utilità.

 

In ogni caso, si tratta per lo più di discorsi disperati, non di realtà. I generali polacchi in pensione e alcuni britannicistanno spingendo l’idea di un piano di salvataggio militare. Ma, come sanno le persone serie in Europa, la NATOnon ha né i carri armati, né i mezzi corazzati, né le munizioni, né le truppe per portare a termine un’operazione che duri più di pochi giorni.

 

L’Alleanza potrebbe provare a punire la Russia con la potenza aerea, ma Mosca ha buone difese aeree e un’aeronautica capace, quindi non vi è alcuna garanzia di successo e ci sono molte possibilità di ritorsioni russe contro le basi NATO e nelle città. Se gli Stati Uniti, con la forza aerea, hanno già mostrato  difficoltà a fermare avversari a bassa tecnologia di terzo livello come in Iraq e Siria, su quali basi allora, Gli USA e L’Alleanza,  penserebbero di poter prevalere contro un nemico quasi pari?

aggiornamento crisi russo-ucraina ore 13.49

Nella foto il nuovo comandante dell’esercito ucraino

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