La guerra di Putin

  Ucraina. La nuova politica di Biden per la prosecuzione del conflitto almeno fino alle elezioni presidenziali

di Giuliano Longo

L’amministrazione Bidenvuole che la guerra in Ucraina continui almeno fino a dopo le elezioni presidenziali americane del prossimo novembre, ma c’è sempre il rischio che la Russia lanci una grande offensiva, per questa ragione sta emergendo  i. Per questo motivo sta emergendo un nuovo piano del Presidete

 

Un esempio di questa svolta può essere rappresentato dall’improvviso viaggio a Kiev di Victoria Nuland, direttamente responsabile della politica degli Stati Uniti e della NATO in Ucraina, proprio quando Zelenskyjstava per licenziare l’attuale comandante in capo dell’esercito ucraino, Zaluzhny.

 

Non ci sono servizi fotografici dell’incontro fra i due e la conferenza stampa è stata frettolosamente organizzata all’esterno del palazzo governativo con due tavoli e alcuni microfoni.   A quanto pare c’era una reale preoccupazione che il generale potesse usare l’esercito per cacciare il Presidente.

 

Finora Zaluzhny non ha fatto alcuna mossa, ma potrebbe ancora farla, quindi si suppone che  Victoria Nuland fosse a Kiev per parlare più con il generale che con Zelenskyj. Non esiste alcuna documentazione pubblica dell’incontro con Zaluzhny, ma non è escluso che il suo compito fosse quello di rabbonirlo  e offrirgli incentivi per rimanere al suo posto, almeno per ora.

 

Ufficialmente Washington non si esprime  sul cambio della guardia militare a Kiev, anzi, la Casa Bianca ha più volte affermato che si tratta di una questione “interna ucraina”, su cui Biden non avrebbe nulla da ridire.

 

Ma questa è pura fantasia perché Washington manipola la politica interna dell’Ucraina da prima del 2014, e la Nuland è stata la scintilla per ottenere ciò che Washington voleva. D’altra parte qualcuno deve pure assumersi la responsabilità del fallimento della controffensiva di Kiev con lo spreco miliardario in attrezzature e forniture statunitensi.

 

Inoltre, non sorprende che le cose stiano peggiorando poiché l’Ucraina dovrà presto affrontare la perdita di Avdiivkae l’esercito russo, recentemente rinnovato e rimpolpato di uomini e mezzi ,si spingerà verso il fiume Dnepr.

 

Come è stato ripetutamente notato, la situazione della manodoperadi Kiev è disastrosa e la sua mancanza di armi crea incertezza, inoltre le 1000 vittime la settimana(come riportato anche da fonti occidentali) incidono negativamente sugli orientamenti dell’opinione pubblica ucraina.

 

Per reclutare uomini e donne nell’esercito il governo di Kiev ricorre a misure spesso brutali e impopolari con minacce e intimidazioni. Andare al fronte senza essere addestrati è visto sempre più come una condanna a mortecerta e sicuramente  lo è.

 

Zelenskyj non negozierà con la Russia perché Washington è contraria a qualsiasi negoziato,considerando qualsiasi negoziato come una  sconfitta per la NATO. Inoltre, politicamente, Zelenskyj è sempre più allineato conKraken e altre formazioni militari visceralmente russofobe che Mosca considera fasciste e naziste.

 

In alcuni ambienti occidentali ci si chiede  come potrà resistere Kiev, se la Russia davvero farà un grande sforzo militare. Un’offensiva è probabileperché Putin ne ha bisogno per consolidare il suo prossimo mandato presidenziale. Le elezioni si terranno il 17 marzo e la sua rielezione di Putin è sicura perché ha soppresso ogni vera opposizione. Ma anche così, Putin ha bisogno di una spinta da parte del pubblico, e un’elezione, sia pure solo celebrativa, conterebbe molto.

 

Ciò pone Kiev in una situazione di grande difficoltà. Una volta che ci fosse una vera svolta russa sull’attuale linea di contatto, respingendo le forze ucraine, sarà quasi impossibile per il governo Zelenskyj sopravvivere.

 

Per questa catastrofica evenienza  ci sono già indicazioni di un piano di spostamento del governo ucraino verso ovest, probabilmente a Lviv (Lvov), che è vicino al confine polacco. I polacchi stanno già spargendo la voce che potrebbero usare le difese aeree vicine per proteggere la città.

 

Evidentemente lo affermano perché stanno preparando un piano per tenere a bada i russi mediante l’uso dei Patriot polacchi e di altre difese aeree, inviando persino brigate polacche, rinforzate da altri mezzi della NATO. Gli inglesi stanno già preparando l’opinione pubblica e parlano apertamente dell’invio delle proprie forze speciali in salvataggio dell’Ucraina.

 

Chiunque guardi una mappa deve rendersi conto che l’unico modo in cui la NATO può  “sostenere”un governo ucraino può solo avvenire vicino al confine con la Polonia, che è  abbastanza lontano dai missili russi, mentre è difficile Mosca occuparsi di quell’area.

A meno che non ci sia una disgregazione de facto o de jure dell’Ucraina, con la parte occidentale che rimane in qualche modo indipendente, il resto soggetto alla Russia.

 

Nel frattempo non accadrà nulla se i russi continueranno a macinare lentamente e faticosamente l’esercito ucraino, ma è ormai evidente a tutti gli analisti, che il conflitto sta raggiungendo un punto di svolta sia per ragioni militari che politiche.

 

In caso di offensiva russa, spostare il governo ucraino  a Lviv e ottenere il sostegno di Polonia e Regno Unito (nessun altro probabilmente contribuirà in alcun modo), fa guadagnare tempo a Biden, anche se il risultato finale sarà una guerra in parte dell’Europa. (Polonia, Paesi Baltici) o uno stallo accettato da Russia e NATO.

 

Se questo scenario si realizza, per il momento Biden si tira fuori dai guai, ma anche nel medio termine si tratterebbe di un disastro strategico e lui non ha proprio bisogno di un altro   simile a quello dell’Afghanistan.

 

L’entusiasmo britannico per la guerra è dovuto alle pressioni di Washington. È bene ricordare che l’esercito di Sua Maestà  è senza finanziamenti e senza personale. Le forze britanniche non dispongono di materiali, mezzi di trasporto e coperture per fare qualsiasi cosa, ed è assurdo pensare che i russi non reagiranno.

Ciò lascia l’impressione che tale bellicosa animazione britannica sia semplicemente una notizia fake newintesa a spaventare in qualche modo i russi.

 

Gran parte della politica ucraina degli Stati Uniti si è basata sulla sopravvalutazione del valore delle armi e delle capacità di coordinamento americane e sul pio desiderio che la Russia si sarebbe ritirata dal conflitto. Qualsiasi sguardo alla storia russa, fino a Napoleone, avrebbe dovuto suggerire che la Russia non si sarebbe tirata indietro.

 

Va ricordato che la stessa Victoria Nuland ha creato un disastro con il pieno sostegno del team Biden-Obama. Infatti la diplomatica newyorkese nel 2014 ha mosso i fili segreti della rivoluzione – o colpo di Stato – di Maidan, diretta a separare i destini dell’Ucraina da quelli della Russia, ma anche a distaccarla dall’Unione europea.

 

Nuland e i Servizi statunitensi e britannici hanno avuto un ruolo centrale nella rivoluzione ucraina di quell’anno che portò all’esautorazione dell’allora presidente filo-russo Viktor Yanukovich.

 

Su questa linea  Washington continuerà a rischiare una guerra in Europa, anche una nucleare sia pure con ordigni tattici, per cercare di salvare il disastro da essa stessa provocato.

aggiornamento la crisi russo-ucraina ore 13.52

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