Due quindicenni di Udine sono stati collocati in una comunità dalla Polizia nella giornata di martedì, in seguito ad indagini condotte con il coordinamento della Procura per il Tribunale dei Minori di Trieste, per aver picchiato e minacciato i compagni di scuola, anche usando coltellini, per avere da loro merendine e compiti. Sui due ragazzini penono le accuse di atti persecutori, rapina ed estorsione.
Gli accertamenti sono partiti ad aprile, dopo che un genitore di uno studente iscritto ad una scuola secondaria di primo grado aveva sporto denuncia, per alcuni atti di bullismo perpetrati durante la ricreazione ai danni del figlio.
I racconti dei testimoni hanno fatto venire alla luce persecuzioni, sopraffazioni umilianti, estorsioni e rapine di merende, che avvenivano quotidianamente, ai danni dei compagni di classe, con lo scopo di avere da loro i compiti.
Questi atti hanno determinato, nei ragazzi, l’insorgenza di un grave e continuo stato di ansia e paura per la propria salute. I due quindicenni, pluribocciati, si avvantaggiavano della loro possenza fisica dovuta alla loro età per picchiare e minacciare i compagni.
Per ordine del Gip, come richiesto dalla Procura competente, i due sono stati portati in una comunità situata fuori del Friuli Venezia Giulia.
