La guerra di Putin

UE, importazioni GNL russo più del 40% dopo l’invasione dell’Ucraina

 

Le importazioni dell’UE di gas naturale liquefatto russo (GNL) sono aumentate del 40% dall’invasione dell’Ucraina, nonostante gli sforzi per ridurre le forniture. Secondo una analisi del traffico marittimo e delle navi cisterna, gli Stati membri hanno acquistato nei primi 7 mesi di quest’anno  più della metà del GNL russo sul mercato.

Spagna e Belgio, che fungono da principali gateway per le forniture di GNL, sono rispettivamente come il secondo e il terzo maggiore cliente del GNL russo dopo la Cina.

I flussi di gas provenienti dai gasdotti europei provenienti dalla Russia sono scesi ai minimi storici dopo l’invasione, ma per compensare il deficit le spedizioni di GNL raffreddato da tutto il mondo,  Russia compresa, sono aumentate senza essere soggette a sanzioni, quindi i paesi dell’UE hanno acquistato 22 milioni di metri cubi di GNL russo tra gennaio e luglio 2023, rispetto ai 15 milioni dello stesso periodo del 2021.

Spagna e Belgio hanno affermato che i numeri non riflettono gli acquisti nazionali, ma il fatto che i loro porti sono importanti porte di accesso per il resto del continente. I porti belgi di Zeebrugge e Anversa sono le porte di accesso per 18 mercati, tra cui Francia e Germania, con la maggior parte del GNL esportato verso i paesi vicini. Secondo i dati del governo solo il 2,8% del gas consumato in Belgio proviene dalla Russia.

Il governo belga ha preso in considerazione un’azione legale per fermare le forniture russe, ma si è ritenuto che il commercio sarebbe semplicemente scomparso   dai due porti belgi per i Paesi vicini. Una  fonte spagnola ha affermato che limitare le importazioni di GNL dalla Russia sarebbe possibile solo previo accordo europeo.

“Fino a quando non sarà raggiunto un accordo del genere, abbiamo chiesto agli operatori di non rinnovare i loro contratti di acquisto di GNL con la Russia”, ha detto la fonte. “I grandi operatori tradizionali hanno detto agli spagnoli che non hanno aumentato né rinnovato i loro accordi.

Quindi  è molto probabile che i  trader hanno deciso che è conveniente per loro immagazzinare  in Belgio e Spagna che dispongono di efficienti e grandi infrastrutture di rigassificazione e di scarico portuale, anche se  a  marzo l’UE aveva invitato gli Stati membri e le aziende private a sospendere l’acquisto di GNL dalla Russia.

GiElle

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