La guerra di Putin

USA, vicina l’approvazione dei 60 miliardi a Kiev. La UE in ritardo nella consegna di proiettili

La stampa americana  riporta  alcuni dettagli del disegno di legge sugli aiuti all’Ucraina, che la maggioranza repubblicana della Camera dei Rappresentantiè in procinto di approvare.

 

Non cambia  l’importo complessivo di oltre 60 miliardi di dollari, indicato anche nel disegno di legge Biden,tuttavia, all’interno di questo importo è prevista una ridistribuzione, che comunque conferma l’intenzione degli stati Uniti di sostenere Kiev almeno sino alle prossime elezioni presidenziali di novembre.

Pertanto, su 60,75 miliardi di dollari, il presidente della Camera  Johnson vuoleottenere lo stanziamento di23 miliardi per il “rifornimento degli arsenali statunitensi”.È stato affermato che questi arsenali sono  “significativamente esauriti”a causa della fornitura di assistenza militare all’Ucraina.

 

Dei restanti circa 37-38 miliardi, poco più di 14 miliardi andranno alle “operazioni militari statunitensi in corso” non meglio precisate .Si prevede anche di spendere  per l’acquisto di nuovi sistemi d’arma che prima non facevano parte degli arsenali americani.

In sostanza l’ Ucraina, a quanto pare, potrebbe ottenere  immediatamentecirca 12 miliardi di dollari.  Washington, secondo alcune anticipazioni, “controllerà rigorosamente”le spese di Kiev con i suoi controllori.

Inoltre, la questione dell’assegnazione dei missili ATACMS a Kiev non è stata del tutto chiarita. Inizialmente si riteneva  che tali missili sarebbero stati sicuramente inclusi nel pacchetto di aiuti, ma ora si scopre che i fondi  saranno creati per ricostituire gli stessi arsenali americani.

Il presidente della Camera dei rappresentanti Johnson ha mostrato la sua disponibilità a chiudere la questione dei fondi poche ore dopo che Zelenskyj aveva firmato la legge sulla mobilitazione.

 

Vince così la scommessa della senatrice Lindsey Graham,in visita a Kiev, la quale ha insistito affinché Zelensky iniziasse una mobilitazione praticamente totale per ottenere lo stanziamento dei fondi.

 

Si stima che con la nuova legge  saranno centinaia di migliaia i rinforzi, per lo più uomini di 25-26 anni, idonei a essere arruolati per la prima volta., dalla legge è stata  tolta la clausola che inizialmente prevedeva la  possibilità lasciare l’esercito dopo 36 mesi.

È comunque già  chiaro che la nuova assistenza finanziaria a Kiev sarà separata dall’assistenza a Israele e Taiwan,così come è chiaro che verrà giustificata come linea di creditoanche se  Kiev non è solvibile e non lo sarà mai.

Il fatto di trasferire tali fondi a “ credito” è solo uno schermo per convincere i contribuenti americani  che non ci saranno più donazioni.

 

Il nuovo documento verrà presentato in aula  il ​​19 e 20 aprile  anche se si prevede una lunga discussione e l’inserimento di emendamenti, sarà successivamente  discusso anche al Senato e firmato dal Presidente degli Stati Uniti,

 

Si prevede quindi che il documento verrà ufficializzato a metà maggio in coincidenza con l’entrata in vigore  in vigore in Ucraina della nuova  legge sulla mobilitazione.

E’ Chiaro è il segnale a Putin: Kiev continuerà praticamente a venir  rifornita con qualsiasi tipo di arma non nucleare per resistere e, magari un domani, contrattaccare. Nuove armi in parte destinate a colpire direttamente il territorio russo ovunque.

 

Nel frattempo Vladimir Zelenskyj ha ammesso che le forze russe stanno avanzando e ha chiesto all’Occidente di fornire al suo Paese tutto ciò che può aiutare le truppe ucraine a mantenerela linea del fronte.

“Ci stanno esercitando pressione al fronte e stanno gradualmente andando avanti”,ha detto Zelenskyj nel suo discorso ai leader europei durante un vertice informale a Bruxelles.

Ha anche detto che la Russia smanifesta la sua superiorità in  tutto il settore degli armamenti, compresa l’artiglieria, equipaggiamento e spazio aereo.

Pertanto, ha chiesto ai sostenitori  di fornire “tutto ciò che aiuta a mantenere la linea del fronte”,compresi proiettili, veicoli militari e droni. Allo stesso tempo ha rimproverato l’UE per i ritardi nella prevista consegna dei proiettili di artiglieria a Kiev.

“Purtroppo – ha detto- non abbiamo ancora visto un milione di proiettili di artiglieria dell’Unione Europea di cui si è parlato così tanto. Inoltre, alcune altre iniziative non sono state ancora completamente attuate, e ciò si riflette principalmente in ciò che i nostri soldati possono usare al fronte e cosa purtroppo devono ancora aspettare”, quindi chiede  dell’UE di “accelerare l’attuazione dei nostri accordi”.

L’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell aveva in precedenza  dichiarato, alla fine di febbraio, che l’UE avrebbe fornito  circa 550.000-600.000 proiettili al governo di Kiev e che il milione di proiettili sarebbe stato  fornito entro fine anno.

Le rimostranze di Zelensky , e siamo oltre la metà di aprile, dimostrano che il piano Borrell è di difficile attuazione almeno sui tempi di consegna.  

GIElle

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