La guerra di Putin

WP: nel settembre 2022 evitato per un pelo un conflitto mondiale a causa di un aereo spia britannico

Se vogliamo avere una idea di quanto il conflitto in corso fra Russia e Occidente possa rasentare il rischio di una terza guerra mondiale, citiamo un articolo del quotidiano Washington Post che recentemente ha segnalato un incidente avvenuto alla fine di settembre 2022 fra aereo da ricognizione britanni e caccia russiRussi e Inglesi che  “è stato molto più grave di quanto Londra avesse ammesso in precedenza”.  Nell’ottobre 2022 il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ne ha informato il Parlamento, spiegando che Mosca“ha incolpato per l’accaduto per un malfunzionamento tecnico” con Londra ha poi accettato questa spiegazione. Ora, scrive WP, “letto il documento”, il “British RJ” ( “River Joint” è il nome dell’aereo da ricognizione militare RC-135 utilizzato per raccogliere trasmissioni radio e messaggi elettronici ), risulta essere stato intercettato da due Su-27 russi sul Mar Nero, e uno di essi “ha lanciato un razzo” vicino all’aereo britannico. Quell’incidente potenzialmente poteva portare all’applicazione dell’articolo 5 del Trattato Nato innescando “il coinvolgimento diretto delle forze Nato nel conflitto in Ucraina” o addirittura per l’avvio di “un conflitto diretto tra Mosca e il blocco militare”. Infatti secondo il trattato NATO, se un membro dell’alleanza è vittima di un attacco armato, tutti i membri dell’alleanza lo considereranno un attacco alla Alleanza e risponderanno collettivamente. Quindi, nel settembre 2022, né gli Stati Uniti né il Regno Unito, osserva WP, non hanno voluto portare l’incidente alle più logiche catastrofiche conseguenze  poiché Washington “è diventata più cauta riguardo alle missioni di ricognizione nella regione del Mar Nero e, in particolare, ha ordinato alla sua forza aerea di stare lontana dalla penisola di Crimea” senza avvicinarsi alla sua costa a una distanza inferiore a 12 miglia nautiche ( 22,2 km), senza attraversare il confine delle acque territoriali della Russia “in conformità con il diritto internazionale”. “A differenza di Francia e Regno Unito, che hanno condotto voli di osservazione con equipaggio sul Mar Nero, gli Stati Uniti si sono affidati a droni, tra cui l’RQ-4 Global Hawk, l’RQ-170 Sentinel e l’MQ-9 Reaper”, afferma il documento del Pentagono trapelato, anche se ammette  che “ogni mese si verificano diversi voli senza pilota di questo tipo”. Si ricorda che il 14 marzo  proprio nel Mar nero è precipitato un ‘MQ-9 Reaper per ragioni ancora non chiarite dallo stesso Pentagono. Infatti il video diffuso in rete dagli americani si interrompe  quando il jet da combattimento russo si scontra conl’MQ-9 Reaper,danneggiando l’elica e costringendo gli Stati Uniti a far precipitare il drone in mare. La Russia ha negatoche si sia verificata una collisione e si è affrettata a inviare mezzi anche di profondità per recuperare il prezioso relitto, modello della più avanzate tecnologie.

Gielle

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