La guerra di Putin

Xi incontra Putin mentre Pechino cerca un nuovo ruolo globale

di Giuliano Longo

 

Il presidente cinese Xi Jinping ha in programma di visitare la Russia dal lunedì al mercoledì, un’apparente dimostrazione di sostegno al presidente russo Vladimir Putin tra l’acuirsi delle tensioni est-ovest sulla guerra in Ucraina.  

 

Da parte di Washington si prevede che l’invasione in corso dell’Ucraina da parte della Russia dominerà le discussioni fra i due.La Cina ha rifiutato di condannare l’aggressione di Mosca e ha cercato di presentarsi come neutrale nel conflitto anche se Pechino ha dichiarato l’anno scorso di avere un’amicizia “senza limiti” con la Russia.

 

 La visita XI offre di fatto un sostegno diplomatico  a Putin  dopo che i leader occidentali hanno cercato di isolarlo a causa della guerra, che ora è al suo 13° mese. Il rifiuto della Cina di condannare la Russia mentre denunciava le sanzioni occidentali e accusava la NATO e gli Stati Uniti di aver provocato l’azione militare di Putin,  ha infastidito Washington che ormai è in netta competizione con l’altro fronte per l’egemonia globale con la Cina.

 

Il portavoce delCremlino Dmitry Peskov, come già riportato da ORE 12,ha detto che Putin e Xi si incontreranno personalmente durante la cena informale lunedì. Martedì sono previsti colloqui più ampi che coinvolgeranno funzionari di entrambi i paesi.

 

Il consigliere per la politica estera di Putin, Yuri Ushakov,ha suggerito che i colloqui potrebbero portare a nuovi approcci agli sviluppi militari in Ucraina “Sono sicuro – ha affermato-  che il nostro leader e il leader cinese si scambieranno le loro valutazioni sulla situazione nel contesto dello sviluppo del conflitto in Ucraina” aggiungendo: “Vedremo quali idee emergeranno dopo”.

 

E’ anche se è vero che durante la guerra in Ucraina, la Cina ha affermato che la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i paesi dovrebbero essere rispettate,  non è chiaro se la sua posizione sia intesa a posizionare la Cina come pacificatore neutrale o suggerisca che Pechino sostenga  con le affermazioni di Mosca di impadronirsi del territorio ucraino.

 

Giovedì scorso, il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha contattato il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba,dicendogli che Pechino era preoccupata per la guerra che stava andando fuori controllo e sollecitava colloqui per una soluzione politica con Mosca.

 

La Cina ha“sempre sostenuto una posizione obiettiva ed equa sulla questione ucraina, si è impegnata a promuovere la pace e far avanzare i negoziati e invita la comunità internazionale a creare le condizioni per i colloqui di pace”,ha affermato Qin.

 

Kuleba in seguito ha twittato che lui e Qin“hanno discusso il significato del principio di integrità territoriale” per le quali l’’Ucraina ha elencato il ritiro della Russia dalle aree occupate come la condizione principale per la pace, controbattendo che la Cina ha i suoi problemi di integrità territoriale con Taiwan, che rivendica come proprio territorio da portare sotto il suo controllo con la forza se necessario”. Una posizione chiaramente intesa ad eliminare qualsiasi mediazione da parte della Cina.

 

Che a comandare la la danza sia washington  lo dimostrano le successive dichiarazioni di Kuleba: ”Ho sottolineato l’importanza della formula di pace (del presidente ucraino Zelenskyy ndr) per porre fine all’aggressione e ripristinare la giusta pace in Ucraina”, ha scritto dopo aver  parlato lo stesso giorno con il segretario di Stato americano Antony Blinken.

 

Ma l’’attivismo  diplomatico di Pechino a livello internazionale è anche dimostrato dal   successo della scorsa settimana nei colloqui di mediazione tra l’Iran e il suo principale rivale mediorientale, l’Arabia Saudita. Questi due paesi hanno deciso di ripristinare i loro rapporti diplomatici dopo anni di tensioni.

 

L’accordo ha posto la Cina in un ruolo di primo piano nella politica mediorientale, una parte precedentemente riservata a paesi di lunga data egemoni come gli Stati Uniti.

 

Washington ha schierato sforzi militari e diplomatici occidentali contro Putin, che non demordere, anzi la  distruzione di un drone statunitense sul Mar Nero martedì, a seguito ha  intensificato le tensioni tra Stati Uniti e Russia, sebbene abbia anche provocato le prime conversazioni tra la difesa dei 2 paesi e i capi militari iniziati a ottobre dello scorso anno.

 

Xi e Putin discuteranno “questioni di ulteriore sviluppo del partenariato globale e dell’interazione strategica tra Russia e Cina”, oltre a scambiarsi opinioni “nel contesto dell’approfondimento della cooperazione russo-cinese nell’arena internazionale”, ha affermato il Cremlino in una nota. I due leader firmeranno anche “importanti documenti bilaterali”, si legge nella dichiarazione.

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