La guerra di Putin

Zelensky: “Israele collabora con l’intelligence ucraina”

 

Non sappiamo quanto questa scelta influirà sui rapporti fra Russia e Israele (sino ad oggi abbastanza decenti per il controllo della situazione in Medio Oriente), ma Zelensky ha affermato, senza smentite, che ormai Israele ha iniziato a lavorare con l’Ucraina per l’intelligence, aggiungendo che la cooperazione tra i due paesi è su una traiettoria positiva. “Lo affermo onestamente, ma sono soddisfatto degli ultimi giorni”, ha detto il comandate supremo Ucraino, aggiungendo “abbiamo iniziato a lavorare. Non fornirò dettagli perché la nostra intelligence sta lavorando, ma voglio dire che, dopo una lunga pausa, vedo passaggi [come andare avanti].” Tuttavia l’incontentabile Zelensky si attende una cooperazione ancora maggiore “perché Israele è uno stato che sa in dettaglio cosa sono la guerra e la tragedia e la società israeliana sostiene pienamente gli ucraini” dove l’utilizzo strumentale della Shoà appare molto forzato, sopprattutto considerando che il collaborazionista dei nazi Bandera, oggi eroe nazionale, diede un suo rilevante contributo allo sterminio degli ebrei ucraini. Le dichiarazioni del presidente ucraino sono arrivate a seguito delle rivelazioni di un maggiore coinvolgimento iraniano nella fornitura di armi alla Russia e nell’addestramento al suo esercito al loro uso. E Zelensky ha affermato, furbescamente, che la reticenza di Israele a inviare armi difensive in Ucraina ha portato l’Iran a schierarsi dalla parte della Russia, avvertendo che Mosca avrebbe aiutato l’Iran a sviluppare armi nucleari. La scorsa settimana il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha inviato una richiesta formale a Gerusalemme per i sistemi di difesa missilistica, che ha ribadito giovedì scorso in una telefonata con il primo ministro Yair Lapid. Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha approvato l’invio all’Ucraina di sistemi di allerta precoce per attacchi missilistici, ma non di armi difensive, delle quali peraltro Tel Aviv non si può privare proprio per il suo sistema di difesa.Sino ad oggi Israele ha inviato aiuti umanitari, non militari, grazie al meccanismo di de-conflitto di Gerusalemme con Mosca, che consente alle forze armate Israeliane di colpire obiettivi iraniani in Siria, dove la Russia ha una presenza significativa. Nel frattempo, negli ultimi mesi, la Russia ha ritirato gran parte del suo esercito dalla Siria a causa delle continue perdite in Ucraina lasciando spazio all’iniziativa israeliana, ma il desiderio di Zelensky di coinvolgere tutto l’Occidente in una escalation mondiale è irrefrenabile e solo Washington, ancora convinta di vincere la guerra, potrebbe placarlo.

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