Il rappresentante di Israele presso le Nazioni Unite ha accusato di “ipocrisia” il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo riporta il Guardian. “Dov’erano le condanne di Hezbollah e dei suoi fornitori iraniani per il massacro dei 12 bambini?”, ha chiesto il rappresentante israeliano ricordando l’attacco sulle alture del Golan della scorsa settimana. Israele – ha poi aggiunto – ha effettuato un attacco “preciso” contro il comandante di Hezbollah Fuad Shukr, che ha descritto come un “terrorista con il sangue degli israeliani e di molti altri sulle sue mani”. Israele “non resterà a guardare”, ma “risponderà con grande forza contro coloro che ci danneggiano”, ha sottolineato.
Poi le accuse del Rappresentante paestinese al Palazzo di Vetro: “Sono quasi 300 giorni che Israele ha lanciato” la sua guerra a Gaza, e gli è stato concesso di condurre la sua battaglia alla luce del sole nonostante le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e le richieste di un cessate il fuoco da parte delle comunità internazionale. Non è solo una crisi umanitaria ma una crisi esistenziale”, ha aggiunto condannando l’uccisione del leader di Hamas e criticando i crimini di Israele. “La violenza e il terrore sono l’unica moneta di Israele. Non ci sono linee rosse per Israele”, ha sottolineato.
aggiornamento la crisi russo-ucraina ore 15.27