Steve Bannon non attenderà in carcere il processo che lo vede accusato di oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di collaborare con la Commissione che indaga sull’assalto a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. L’ex consigliere e capo stratega di Donald Trump è comparso oggi davanti a un giudice federale, dopo essersi consegnato all’Fbi che lo ha arrestato. Bannon sarà nuovamente in tribunale giovedì. L’accusa non ha chiesto per lui la carcerazione preventiva. Dopo l’arresto di Bannon, a rischiare ora è anche l’ex capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows. Al pari di Bannon, anche Meadows si è rifiutato di collaborare con la Commissione del Congresso che indaga sull’assalto a Capitol Hill. Entrambi fanno appello al privilegio esecutivo invocato da Trump. Il principio legale del privilegio esecutivo, che è attualmente oggetto di una battaglia nei tribunali riguardo alla sua validità anche per gli ex presidenti, è stato smentito dall’attuale presidente Joe Biden, che a fine ottobre non ha voluto confermare quanto affermato da Trump. La mossa di Biden ha di fatto sollevato i National Archives, dove vengono custodite tutte le comunicazioni della Casa Bianca, dall’obbligo di mantenere il segreto sui documenti per i quali Trump invocava la riservatezza.