Le esposizioni dirette di banche e intermediari italiani a Russia, Bielorussia e Ucraina ammontavano complessivamente a 29,1 miliardi di euro a fine 2021, pari allo 0,7 per cento del totale delle attività finanziarie. Un livello giudicato “complessivamente limitato” dalla Banca d’Italia, nel rapporto sulla stabilità finanziaria. Che tuttavia, in una tabella elaborata sulla base dei dati della Banca dei regolamenti internazionali, mostra come tra le economie avanzate, le banche più esposte in maniera diretta siano quelle di Francia, Italia e Austria.