Esteri

Belgrado. Una torre alla Trump dove la Nato bombardò il Quartier Generale

 

di Giuliano Longo

 

Il genero dell’ex presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner, ha intenzione di riqualificare un memoriale informale per i bombardamenti NATO del 1999, edificando nel pieno centro di Belgrado una torre tipo la Trump Tower di New York. .

Qualche commentatore ha ironizzato affermando che sarebbe come se i talebani volessero costruire un complesso di appartamenti di lusso sul sito delle Torri Gemelle a  New York.

È così che in alcuni quartieri di Belgrado viene accolta la notizia  di un progetto di riqualificazione proposto da Jared Kushner, genero dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e Richard Grenell, uno dei principali alleati di Trump.

Il piano prevede la demolizione dell’ex quartier generale dell’esercito jugoslavo bombardato, che fino ad ora era stato lasciato intatto nelle sue rovine. per ricordare, simbolicamente, le sofferenze serbe durante il bombardamento della NATO su Belgrado nel 1999. Al suo posto sorgerebbe un grattacielo in stile Trump Tower di appartamenti e uffici di lusso.

 

La proposta ha suscitato diffusa indignazione in Serbia proprio sul fatto che proprio un  un gruppo statunitense proceda al risanamento di un’area che gli stessi Stati Uniti, con l’appoggio dei Paesi NATO, fra cui il governo D’Alema in Italia, ha contribuito a devastare, infierendo anche su strutture civili della città. 

Secondo i documenti trapelati , le trattative sarebbero in corso almeno dal 2022. Secondo i termini dell’accordo  il Ministero delle infrastrutture serbo donerebbe alla Kushner Realty e alla Atlantic, un permesso di 99 anni per due appezzamenti di terreno che ospitavano la sede centrale. Incubation Partners, una società a responsabilità limitata registrata nel Delaware l’anno scorso

Lo stesso Kushner ha confermato la notizia condividendo le proiezioni digitali dei piani di sviluppo su X, che includono anche progetti in Albania (come già pubblicato da ORE12) ..

Conosciuto fra i belgradesi come Generalštab, l’edificio era il centro nevralgico dell’intelligence militare e delle operazioni della (fu) Repubblica Socialista della Jugoslavia.

 

Per molti serbi quelle  rovine  ricordano la campagna di bombardamenti della NATO in cui gli Stati Uniti e i loro alleati hanno preso di mira siti militari e politici strategici in Serbia, Montenegro e Kosovo nel tentativo di frenare le campagne di pulizia etnica di Slobodan Milošević.

Le rovine a più piani si estendono su un incrocio  nel centro della città fra . strutture di cemento fatiscenti e armature metalliche accartocciate,  intatte per decenni, nonostante siano proprio di fronte  alla sede del governo serbo e del Ministero degli Affari Esteri.

La proposta più recente è diventata pubblica dopo che l’esponente della opposizione, Jovanović, ha pubblicato documenti comprovanti che il governo aveva autorizzato il ministro delle Infrastrutture  a firmare un contratto di investimento con la società di Kushner, Atlantic Incubations.

 

Jovanović e altri esponenti dell’opposizione hanno lanciato una petizione contro il progetto, raccogliendo già 22.000 firme, e hanno annunciato proteste per impedirne la realizzazione.

Durante il suo periodo come ambasciatore e inviato, il socio di Kushner, Grenell  ha rappresentato lo stile diplomatico trumpiano invadente ed arrogante  al limite della provocazione.

Ad un certo punto, ha suggerì di risolvere una disputa tra Serbia e Kosovo – che ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia nel 2008 – su come chiamare un lago al confine, rinominandolo “Lago Trump”.

Il governo del Kosovo, uno dei paesi più filoamericanidella regione, ha accusato il diplomatico americano  di aver orchestrato la destituzione del primo ministro Albin Kurti all’inizio del 2020.

Allora, mentre Grenell gestiva la parte balcanica del piano, Kushner si occupava del Medio Oriente. Entrambi gli sforzi includono incentivi finanziari per firmare accordi da parte del governo statunitense, compresi prestiti al settore privato gestiti dalla neonata International Development Finance Corporation (DFC).

Durante la presidenza Trump, il DFC era guidato da Adam Boehler,ex compagno di stanza del college di Kushner. Nel 2020, Boehler ha tenuto una conferenza stampa a Belgrado con il presidente serbo Aleksandar Vučić per annunciare l’apertura di un ufficio locale in città.

Hanno anche discusso dell’utilizzo dei fondi DFC per investire nella costruzione dell’esercito jugoslavo.

Corre voce che Grenell, stretto alleato di Trump, potrebbe diventare  segretario di Statose l’ex presidente degli Stati Uniti tornasse alla Casa Bianca.

Da quando è trapelata la notizia del piano, Grenell è stato il portavoce non ufficiale del progetto nei Balcani. In un’intervista con un giornale filogovernativo, ad esempio, ha tentato di alleviare le preoccupazioni che il progetto abbia solo un interesse commerciale.

Ma gli oppositori del progetto sostengono che uno dei motivi per cui i negoziati sulla riqualificazione del sito si sono svolti in gran parte a porte chiuse, è perché la concessione del terreno a investitori stranieri violerebbe le leggi che designano l’edificio come “patrimonio culturale”.

Nel 2005 l’edificio fu designato monumento protettocon decisione dell’Istituto per la protezione dei monumenti culturalidella città di Belgrado e prevede che qualsiasi modifica all’edificio deve “preservare l’aspetto autentico, le dimensioni orizzontali e verticali, gli elementi costruttivi e di design dell’edificio, nonché i suoi materiali originali”.

A marzo, i media locali hanno riferito che l’Istituto non aveva ricevuto alcuna richiesta di modificare lo stato attuale dell’edificio.

Ma è il coinvolgimento di un’azienda americana nel progetto a suscitare le maggiori polemiche. I bombardamenti della NATO rimangono una questione fortemente sentita in Serbia.

Poche settimane fa manifestanti si sono riuniti davanti al quartier generale dell’esercito bombardato sventolando bandiere serbe e russeper commemorare il 25° anniversario dell’attacco del 99, mentre i media che hanno dedicato ore di trasmissione e pollici hsnno definito “crimine” quell’evento.

 

Da quando è trapelata la notizia del progetto, però, i giornali, i siti web e i canali televisivi vicini al Governo sono stati molto più misurati nel loro tono – forse un riflesso del desiderio della Serbia di coltivare relazioni con quella che potrebbe essere la prossima amministrazione americana.

 

Ma in pochi a Belgrado dimenticano che Le bombe sganciate dalla Forza Alleata NATO, causarono in Serbia la morte di 2.500 civili, tra i quali 89 bambini, 12.500 feriti e un numero di profughi che va da 700 mila a un milione.

Nella foto il bombardamento di Belgrado e la distruzione del quartier generale jugoslavo

Related posts

Ucraina, Biden: “Putin ha già perso la guerra, la domanda è cosa farà dopo”

Redazione Ore 12

Islamico radicalizzato ferisce gravemente una poliziotta in Francia e poi viene eliminato dalla Municipale a Nantes

Redazione Ore 12

Il ritorno di Macao e dei suoi casinò multimilionari

Redazione Ore 12