Esteri

Cina contro gli Usa: “Il trattato sulla sicurezza con il Giappone è un ritorno alla guerra fredda”

Nel corso di una conferenza stampa il ministro degli esteri cinese Wang Wenbin ha definito il trattato di sicurezza militare tra USA e Giappone un “prodotto da Guerra Fredda”. L’affermazione è giunta in risposta alla dure critiche arrivate dal portavoce del Pentagono John Kirby che ha accusato la Cina di “continuare intenzionalmente a infrangere le regole internazionali”, in riferimento ai continui sconfinamenti in acque territoriali giapponesi per rivendicare con la forza la sovranità sulle isole contese Senkaku.

“Il trattato di sicurezza USA-Giappone è un prodotto e uno strumento da Guerra Fredda, che non dovrebbe nuocere agli interessi di terzi ne’ mettere in pericolo la pace e la stabilita’ regionale. Ci sono Paesi che mantengono una mentalità da Guerra Fredda e si oppongono alla giusta rivendicazione della nostra sovranita’ sulle isole del Mar cinese orientale”, ha dichiarato Wang.

Secondo il Trattato, siglato nel 1960, gli Stati Uniti si impegnano ad intervenire militarmente a sostegno dell’alleato nel caso in cui la sovranità territoriale di quest’ultimo venga minacciata da altri Paesi.

Lo scorso anno, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe chiesto al Giappone di quadruplicare i pagamenti annuali (circa 8 miliardi di dollari) per le forze statunitensi presenti nel paese. L’attuale accordo scadrebbe nel marzo 2021 e i negoziati per rinnovarlo sono già iniziati. In Giappone l’alleanza non è esente da critiche interne perché il fatto che Tokyo sia protetto dall’ombrello nucleare degli Stati Uniti è in contrasto con gli sforzi del paese di abolire le armi nucleari, essendo stato l’unica vittima al mondo di un bombardamento atomico.

Nel paese, esiste anche una persistente opposizione locale nell’ospitare le forze statunitensi a Okinawa. Il 70%  dell’area totale è utilizzata esclusivamente dalle strutture militari statunitensi, mentre 31 delle 85 strutture militari statunitensi in Giappone si trovano a Okinawa, una tra le prefetture più povera e tra le più piccole del Giappone.

Il 18 gennaio scorso, i Ministri degli Esteri e della Difesa di Giappone e Stati Uniti, in una dichiarazione congiunta, hanno riferito che l’alleanza ha svolto e continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel garantire la pace e la sicurezza dei due paesi, realizzando nel contempo la visione condivisa di un Indo-Pacifico libero e aperto. Il trattato è la base per la permanenza delle truppe americane in Giappone. Oltre alle basi statunitensi, il Giappone ospita anche la portaerei a propulsione nucleare “Ronald Reagan”, della Settima Flotta nella sua base permanente di Yokosuka per consentire alle forze statunitensi di rispondere rapidamente alle contingenze nella regione.

Firmato nel 1960 dai governi dell’allora Primo Ministro Nobusuke Kishi (nonno di Abe) e poi dal Presidente Dwight Eisenhower, il Trattato di Mutua Cooperazione e Sicurezza tra Giappone e Stati Uniti ha sostituito l’accordo del 1951 che aveva aiutato a formare la base delle relazioni tra paesi dopo la fine della seconda guerra mondiale.

In ambito tecnologico, una migliore cooperazione in materia di difesa tra Giappone e Stati Uniti andrebbe a beneficio dell’alleanza dando alle aziende giapponesi la capacità di colmare alcune lacune nelle catene di approvvigionamento della difesa statunitense e nelle sue capacità. Consentirebbe ai contractors della difesa statunitensi e giapponesi di collaborare a progetti di difesa a beneficio di entrambi i paesi.

L’alleanza tra i due paesi è più importante che mai per gli interessi di entrambi in Asia, soprattutto per il Giappone che ha una lunga disputa territoriale con la Cina sulle isole Senkaku / Diaoyu, un gruppo di isolotti disabitati nel Mar Cinese Orientale. Washington ha mantenuto una posizione neutrale sulla sovranità delle isole, ma le recenti amministrazioni le hanno considerate amministrate dal Giappone e quindi coperte dal trattato di sicurezza.

AGC Green

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