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Crisi di Governo, l’affondo di Di Maio: “Con addio Draghi non ci guadagna l’Italia ma neanche 5 Stelle e Lega”

“Il partito di Conte e il partito di Salvini sono in crisi nei sondaggi. E hanno anteposto l’interesse della propria forza politica a quello del Paese. L’Italia non è andata a guadagnarci con le elezioni anticipate e con l’addio di Draghi. Ma non prevedo neppure vantaggi per loro”. Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aggiungendo che M5S e Lega “pagheranno un prezzo, politicamente: questo è evidente. Ma nella loro testa era più sensato strappare. In tanti Paesi europei la stabilità è un valore al massimo livello. In Italia per troppe forze l’instabilità è una bussola. Il partito di Conte ha una grande responsabilità perché ha innescato la crisi. Con il nostro Movimento avevamo creato governi e non picconato governi”. “L’agenda Draghi non deve cadere nella polvere. Noi la prendiamo in carico. E non solo per gli aspetti dell’emergenza. Ho visto e apprezzato il metodo di lavoro: obiettivi, non chiacchiera politica. Se vogliamo spendere i soldi, per esempio, abbiamo bisogno di sindaci messi in grado di fare il proprio lavoro: il vero nemico della transizione ecologica è la burocrazia”. Di Maio, ha poi aggiunto che “il partito di Conte, lo ripeto, si è isolato da solo. E forse neppure l’avevano valutato fino in fondo. Tanti, come me, ci avevano creduto. Ora c’è bisogno di qualcosa di nuovo. Quel partito si doveva istituzionalizzare per realizzare i suoi programmi, doveva governare per attuare le sue idee. Ma ha finito per sabotare se stesso. Draghi è stato vittima di forze politiche che a parole vogliono il bene del Paese e nei fatti buttano giù il governo così, come fosse un hobby. Nonostante la pandemia, la guerra, il disagio sociale”.

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