Roma Capitale

Disco verde in Campidoglio tra mille difficoltà all’ultimo Bilancio della Raggi

L’Assemblea capitolina ha licenziato l’ultimo Bilancio consuntivo della Giunta Raggi con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni. L’approvazione, però, è stata a ostacoli: alla prima votazione non è stato raggiunto il numero legale, la delibera è passata con il sostegno del voto contrario delle opposizioni nella seconda votazione, ma il numero legale è di nuovo caduto due volte con il voto della immediata eseguibilità, dopo un confronto ruvido tra l’assessore al Bilancio della Giunta Raggi Gianni Lemmetti e i consiglieri collegati in videoconferenza. Nell’intervento in replica in Assemblea, infatti, Lemmetti aveva lamentato il suo dispiacere per “alcuni interventi da parte di alcuni gruppi politici: dimostrano che i consiglieri non hanno approfondito i principi contabili, o comparano da tabelle diverse, nonostante gli abbiamo dato il rendiconto e i documenti allegati il 9 aprile, perché avessero il tempo per farlo. Saranno stati impegnati a cercare un candidato per Roma, visto che in questo momento sembra difficile – ha ironizzato Lemmetti -. Chiunque ci sarà noi gli lasciamo i conti in ordine”. “Su alcune posizioni che riguardano una dialettica e il dibattito politico, ci sta tutta la critica – ha ammesso Lemmetti -. In qualsiasi amministrazione nessuna opposizione vota mai il bilancio perché è il documento più politico, più strategico, ma i dati sono inequivocabili. Affermare delle cose e portare esempi su tabelle non confrontabili, non è corretto – ha contestato l’assessore – ma ci sta. L’unica cosa che riconosco ai consiglieri è che o appartengono alla commissione dove si è fatto uno studio approfondito, oppure è chiaro che le regole di bilancio sono difficile. Abbiamo raggiunto l’ottimo? No, ma almeno abbiamo scelto la strada della correttezza”. Piccata la risposta dei consiglieri, a partire dalla ex M5S Monica Montella: “Sono sorpresa delle dichiarazioni dell’assessore Lemmetti perché sembra che siamo tutti stupidi, non capiamo niente e lui è il primo della classe – ha protestato -. I residui attivi sono aumentati di 2 miliardi dal 2016 al 2020, e ne cancelliamo per oltre 300 milioni. Li cancelliamo perché non sono esigibili? O perché lei non è capace a riscuoterli? – ha rincarato – Poi lei loda consiglieri M5S che non capiscono nulla di principi contabili. Possono solo fidarsi di lei mentre io non mi fido di lei. Ho perso la mia fiducia da anni. Nel tempo vedremo chi ha ragione e chi no. A me piace guardare i dati e mi sono sentita molto presa per i fondelli, sia sul controllo analogo delle partecipate sia sulla riscossione delle entrate. E non lo fa notare una consigliera che non capisce niente, ma la Corte dei Conti. Prima o poi qualcuno ci dirà come stanno le cose”. Non migliori le considerazioni degli altri consiglieri d’opposizione nelle dichiarazioni di voto. “I conti li avete già trovati in ordine, non li avete messi a posto – ha contestato la consigliera Pd Valeria Baglio -. La verità è che lasciate a questa città le aziende partecipate al collasso e lasciate una città in una situazione di abbandono totale, per quanto riguarda le strade, il verde, i rifiuti e i cimiteri. La vostra soddisfazione non è la nostra, il nostro è un rammarico”. “Il nostro giudizio è sempre più negativo – ha rincarato il consigliere di fdi e vicepresidente d’Aula Francesco Figliomeni -, sono cinque anni che stiamo documentando le inefficienze della Giunta. Il nostro voto sarà contrario. Ci chiediamo quali azioni siano state messe in campo per rendere esigibili i fondi inesigibili. È facile dire che i conti sono a posto, ma la città è un disastro e la prossima amministrazione si troverà a coprire i problemi”, ha concluso. L’eseguibilità dell’atto, dunque, sarà di nuovo sottoposta al voto di Consiglio nella seduta, in seconda convocazione, di giovedì 20 maggio.

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