È arrivata nella notte tra lunedì e martedì l’intesa al vertice europeo sull’embargo al petrolio russo. I leader dei 27 Paesi, al termine di una lunga trattativa, hanno trovato dunque un accordo: prevede un embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’Ue via mare, ma rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba. A piegare le ultime resistenze dell’Ungheria e dei suoi vicini è stato l’inserimento nelle conclusioni non solo dell’esenzione del petrolio che arriva in Ue via oleodotti, ma anche di una postilla secondo la quale Bruxelles si impegna a introdurre “misure di emergenza” in caso di interruzione della fornitura di energia da parte di Mosca. “Il pacchetto di sanzioni” approvato a Bruxelles “include altre misure incisive: esclusione dal sistema swift della più grande banca russa Sberbank, vietate altre tre emittenti statali russe e sanzionate le persone responsabili di crimini di guerra in Ucraina” annuncia Michel. La Commissione europea, scrive in un altro tweet, “continuerà ad aiutare l’Ucraina con i suoi bisogni immediati di liquidità, insieme al G7. Euco è pronta a offrire” a Kiev “9 miliardi di euro”, un “supporto forte e concreto alla ricostruzione dell’Ucraina”. Michel informa che le nuove sanzioni contro la Russia, comprendenti anche l’embargo al petrolio, saranno perfezionate mercoledì dagli ambasciatori dei Paesi membri riuniti a Bruxelles. “Accolgo con favore l’accordo #EUCO di stasera sulle sanzioni petrolifere contro la Russia. Ciò ridurrà effettivamente circa il 90% delle importazioni di petrolio dalla Russia nell’UE entro la fine dell’anno” scrive su Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Molto presto – assicurano poi Ursula von der Leyen e Charles Michel in conferenza stampa – torneremo al Consiglio per uno stop totale al petrolio russo”. “Due terzi del petrolio importato in Ue è via mare e un terzo è tramite l’oleodotto, ovvero mediante il Druzhba che serve Ungheria, Germania e Polonia. Dato che abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell’acquisto del petrolio russo entro l’anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo” nel 2022, dice von der Leyen in conferenza stampa a Bruxelles. “Ci attende un lavoro colossale per la ricostruzione dell’Ucraina. Penso sia molto importante che siamo davvero ben organizzati su questo” sottolinea la presidente della Commissione Ue, che rimarca come sia stato “positivo”, nel corso del summit a Bruxelles, discutere la “proposta della Commissione di creare una piattaforma dove possiamo condividere tutte le iniziative internazionali per essere chiari sulla direzione” che la ricostruzione Ucraina dovrà prendere, e che passa da “investimenti che vanno di pari passo con le riforme, su questo dobbiamo essere chiari”. Poi, in un nuovo tweet: “Sono lieta che stasera i leader abbiano concordato in linea di principio sul sesto pacchetto di sanzioni. Questo è un importante passo avanti. Abbiamo anche deciso di lavorare su un meccanismo per fornire all’Ucraina un nuovo pacchetto eccezionale di assistenza macrofinanziaria fino a 9 miliardi”. Per l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, l’embargo al petrolio russo su cui è stato trovato l’accordo tra i leader dell’Ue è “una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza”. “Ue d’accordo – twitta il cancelliere tedesco, Olaf Scholz – Abbiamo concordato ulteriori drastiche sanzioni contro la Russia. Ci sarà un embargo su gran parte delle importazioni di petrolio” da Mosca. “Gli sforzi diplomatici costanti stanno dando i loro frutti – sottolinea il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki – Contrariamente agli annunci pessimistici, abbiamo un accordo: il petrolio russo sarà soggetto alle sanzioni dell’Ue. Un messaggio chiave per la sicurezza della Polonia e dell’Europa. Sostegno a un’Ucraina sovrana”. Immediata la replica da Mosca all’ultimo round di sanzioni europee sul petrolio assicurando che troverà nuovi importatori. Il rappresentante permanente russo presso gli organismi internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, lo ha fatto citando Ursula von der Leyen. “Come ha detto giustamente ieri – ha scritto su Twitter -, la Russia troverà nuovi importatori. Degno di nota il fatto che contraddica le sue dichiarazioni del giorno prima. Rapido cambiamento di impostazione che indica che l’Ue non è in gran forma”. Sulle sanzioni si è espresso anche il Presidente ucraino Zelensky: “Bene il sesto pacchetto di sanzioni Ue con l’embargo sul petrolio russo, anche se era passato “molto tempo” dalle ultime misure contro Mosca approvate da Bruxelles. La pausa per concordare nuove sanzioni in Europa è stata troppo lunga – ha lamentato poi Zelensky in una nota- Il quinto pacchetto di sanzioni era stato presentato l’8 aprile, dunque è passato troppo tempo prima che si rafforzassero le sanzioni europee contro la Russia”. Il presidente ucraino ha poi ringraziato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che “sostiene gli interessi dell’Ucraina e gli interessi di tutta l’Europa”. E ha ribadito che “la Russia deve avvertire il prezzo molto più alto per la sua aggressione”. Secondo Zelensky, “quanto più completo sarà l’abbandono del petrolio russo, maggiore sarà il beneficio per l’Europa”.
aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.22