Cronaca

Filippo Turetta, concessa all’Italia l’estradizione. La Difesa già ipotizza la perizia psichiatrica. Giulia ha lottato per sopravvivere per almeno 25 minuti

Il presidente del Tribunale tedesco di Naumburg ha dato il via libera alla consegna all’Italia di Filippo Turetta, accusato di aver ucciso lo scorso 11 novembre l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. In un comunicato diffuso mercoledì mattina, il magistrato titolare del procedimento afferma che, sulla base della documentazione allegata al mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Venezia contro Turetta, “non ci sono ostacoli” alla consegna dell’indagato alle autorità italiane, e sottolinea che lo stesso indagato l’ha accettata. I giudici tedeschi avevano ricevuto l’intera documentazione sul delitto, da parte della magistratura di Venezia che ha la titolarità delle indagini. Poi la ricostruzione delle ultime ore di vita di Giulia. Per il Gip la giovane a lottato a lunga prima di essere sopraffatta dalla furia criminale dell’uomo. Nell’ordinanza in cui motiva la misura cautelare nei suoi confronti, la gip Benedetta Vitolo sottolinea la “pericolosità” di Filippo Turetta, evidenziando “l’inaudita gravità e la manifesta disumanità del delitto commesso ai danni della giovane donna con cui aveva vissuto una relazione sentimentale”. Filippo Turetta era “evidentemente ben consapevole della gravità delle sue azioni” dal momento che, dopo aver scaraventato Giulia a terra, causandole una lesione alla testa con perdita di sangue, è fuggito, scrive ancora la gip di Venezia. Giulia Cecchettin ha lottato per quasi 25 minuti prima di arrendersi al suo carnefice”, si legge nell’ordinanza di custodia del Gip di Venezia, che ripercorre gli orari della doppia aggressione. Le grida d’aiuto di Giulia, e l’invocazione “così mi fai male” vengono udite – si legge nelle carte – da un vicino di casa alle 23.15, nel parcheggio a 150 metri da casa Cecchettin. Quando l’azione omicida si è già spostata invece nella zona industriale di Fossò, e si vede Turetta che carica il corpo in auto, l’orario è quello delle 23.40. Filippo Turetta “appare inoltre un soggetto totalmente imprevedibile poiché, dopo avere condotto una vita all’insegna di un apparente normalità, ha improvvisamente posto in essere questo gesto folle e sconsiderato”, si legge ancora nell’ordinanza. “Sussiste il pericolo che reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”. Vi sono infatti elementi idonei “a fondare un giudizio di estrema pericolosità, che desta allarme, dato che i femminicidi sono all’ordine de giorno”. Per il giudice “l’inaudita ferocia” del giovane ne dimostra “la totale incapacità di autocontrollo”. Va detto poi della posizione della difesa del presunto omicida e della possibilità di ricorrere ad una perizia psichiatrica: “Una perizia psichiatrica può essere utile per verificare cosa sia successo. E’ molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno la faremo. È un aspetto che va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, descritto come un giovane dedito allo studio e allo sport, un ragazzo d’oro che aiutava gli altri”. Lo afferma Emanuele Compagno, legale di Filippo Turetta arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.

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