La guerra di Putin

  Francia, la “Legione Straniera” combatte già in Ucraina

 di Giuliano Longo

La Francia ha già inviato ufficialmente le sue prime truppe in Ucraina, militari che sono stati schierati a sostegno della 54a brigata meccanizzata indipendente ucraina a Slavyansk . I soldati francesi provengono dal 3° reggimento di fanteria francese, truppe scelte della Legione Straniera francese(Légion étrangère).

Infatti nel 2022 la Francia aveva un certo numero di ucraini nella Legione Straniera, cui fu permesso di tornare in patria per unirsi all’esercito di Kiev, uomini addestrati che non vengono considerati mercenari, ma soldati ucraini a tutti gli effetti.

La Legione oggi è gestita da ufficiali francesi, ma nei i ranghi sono tutti stranieri. I volontari che si uniscono alla Legione hanno la possibilità di adottare un nuovo nome che rimane anonimo, anche se questo requisito originario è stato modificato negli ultimi anni in modo che un volontario possa decidere se mantenere il proprio nome o adottarne uno nuovo.

I legionari restano in servizio  per un periodo di 3 anni, al termine dei quali possono chiedere la cittadinanza francese. Se un legionario viene ferito, ha diritto ad acquisire la cittadinanza francese senza alcun periodo di attesa. Non ci sono donne nella Legione Straniera.Il gruppo iniziale delle truppe francesi che operava in Ucraina contava inizialmente  conta circa 100 unità, ma  questa è l’avanguardia dei 1.500 legionari  previsti in arrivo. Queste truppe vengono inviate direttamente in una zona di combattimento calda e hanno lo scopo di aiutare gli ucraini a resistere all’avanzata russa nel Donbass. I primi 100 sono specialisti di artiglieria e sorveglianza.

Il presidente francese Emanuel Macronminaccia da mesi di inviare le sue truppe ma per ora ha trovato poco o nessun sostegno da parte dei paesi della NATO, al di fuori del sostegno (incerto)  della Polonia e degli Stati baltici. Si presume che gli Stati Uniti si oppongano all’invio di soldati della NATO, se non come consiglieri.

Una delle domande che sorgono immediatamente dalla decisione della Francia di inviare soldati del suo 3° reggimento di fanteria è : questa scelta oltrepassa  la linea rossa di Mosca sul coinvolgimento della NATO in nel conflitto? I russi considereranno questo come l’inizio di una guerra più ampia oltre i confini dell’Ucraina?

La stessa Francia non ha molte truppe da schieraresulle linee di fuoco in Ucraina, qualora il governo francese volesse farlo. Secondo i rapporti, oggi la Francia non può sostenere lo schieramento all’estero di un’intera divisione e non avrà questa capacità prima del 2027.

La decisione di inviare legionari stranieri è di per sé un peculiare compromesso alla francese. La Francia ufficialmente non schiera il suo esercito nazionale e, a parte il numero esiguo di ufficiali, tutti gli altri uomini inviati non sono cittadini francesi.

Ma la decisione di Parigi  ha due significati, oltre quello ovvio di innescare potenzialmente una guerra paneuropea.

Innanzitutto,consente a Macron di sarà alcuna conseguente coscrizione o altre misure in vista inviare truppe in Ucraina e di agire come un duro senza incontrare molta opposizione interna. Questo perché non verranno inviati soldati dell’esercito francese e non vi sarà coscrizioneevitando così la potenziale furia degli oppositori politici di Macron.

La secondaragione è la rabbia di Macron per il fatto che le truppe francesi, quasi tutte della Legione, siano state cacciate dall’Africa Saheliana e sostituite da quelle russe.

 

Il controllo dell’Africa francofona, e le ricchezze che fornisce ai politici francesi, sono stati spazzati  via dalla rivolta e dalla rivoluzione in Africa e da una decisiva svolta verso la Russia,direttamente o attraverso il PMC Wagner (il Gruppo Wagner) ora chiaramente sotto il controllo diretto di Putin.

 

Questa “umiliazione” è avvertita al Palazzo dell’Eliseo e in particolare da Macron che, secondo i suoi oppositori, ha perso l’influenza della Francia e ha danneggiato gli interessi minerari e commerciali della Francia all’estero.

Un colpo particolare viene dal Nigerimportante fornitore di uranio alla Francia, che da questo stato (controllato da una giunta militare dopo un golpe) proviene il70% della sua energia elettrica da generatori nucleari. Le forniture globali di uranio si stanno restringendo e i prezzi stanno aumentando.

Con la Russia e il Kazakistan, insieme al Niger, in cima alla classifica in termini di fornitura di uranio per i reattori nucleari, quindi la Francia ha un problema di sicurezza economica interna. Con la decisione degli Stati Uniti di vietare l’uranio russo (ma probabilmente non in modo realistico nei prossimi anni), il Cremlino potrebbero assestare un duro colpo alla Francia e agli Stati Uniti tagliando le forniture.

Dato il rischio di perdere l’accesso all’uranio, o almeno a una quantità sufficiente per rifornire i reattori francesi, Macron deve sperare che il suo dispiegamento di truppe in Ucraina non inneschi un embargo russo sulle vendite alla Francia.

Non è chiaro come i legionari possano aiutare gli ucraini che già sanno come utilizzare l’artiglieria e dispongono di un sofisticato supporto di intelligence, in parte generato dai propri droni e spie FPV (modelli di simulazione), in parte grazie alle risorse di intelligence e sorveglianza degli Stati Uniti e della NATO che supportano l’Ucraina.

In ogni caso, la questione ucraina non riguarda l’uso dell’artiglieria, ma la provenienza delle munizioni. L’Ucraina continua a lamentarsi della mancanza di forniture adeguate per gli obici da 155 mm.

La decisione di collocare i soldati della Legione a Slavyansk è estremamente provocatoriae va contro le dichiarazioni della parte francese, compreso Macron, secondo cui se Parigi inviasse truppe queste sostituirebbero le unità dell’esercito ucraino nell’Ucraina occidentale che  potrebbero spostate verso est per combattere i russi.

Dato che Slavyansk è in prima linea, questa narrazione  francese di uno schieramento morbido si sta trasformando in una guerra diretta con la Russia.

L questione chiave è come reagirà la NATO alla decisione francese dato che la Macron agisce da solo  senza il sostegno della NATO, quindi (per il momento)  i francesi non possono rivendicare il sostegno della NATO ai sensi del famoso Articolo 5, la componente di sicurezza collettiva del Trattato della Alleanza Atlantica.

Se i russi dovessero attaccare le truppe francesi fuori dall’Ucraina, ciò sarebbe giustificato perché la Francia ha deciso di essere un combattente, e forzare un voto sull’Articolo 5 sembrerebbe difficile se non impossibile.

Naturalmente, i membri della NATO individualmente potrebbero sostenere i francesi, inviando le proprie forze o sostenendoli logisticamente e nelle comunicazioni.

Ma non è possibile che un singolo soldato della Legione Straniera possa andare in Ucraina senza passare per la Polonia. In questo caso i  russi vedranno questo transito come una prova che sono in guerra sia con la Francia che con la Polonia?

Al momento nessuno può rispondere con certezza a  queste domande, ma è improbabile che i russi tollereranno a lungo un accumulo di truppe dell’esercito francese, anche se si tratta di soldati della Legione Straniera. Ciò che la Russia farà in risposta non è certo.

E’ certo invece che la Gran Bretagna, anche con la recente visita del ministro David Camerona Kiev, non parla di invio di soldati (a parte i consiglieri già largamente presenti), ma soldi e missili a lunga gittata per colpire la Crimea e le zone interne della Russia. .

Molto netta invece la posizione dell’Italiadove il ministro della difesa Guido Crosettoha detto chiaramente che il nostro Paese non invierà truppe in Ucraina perché “l’Italia non è in guerra con la Russia”….ancora.

aggiornamento crisi mediorientale ore 14.35

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