di Giuliano Longo
Gli Stati Uniti hanno chiesto al Governo polacco di spiegare l’essenza delle dichiarazioni secondo cui Varsavia non fornirebbe più sostegno militare all’Ucraina, lo riferisce l’agenzia di stampa Bloomberg, citando un anonimo alto funzionario del Pentagono.
Alcuni giorni fa il primo ministro Mateusz Morawieckiaveva annunciato il suo rifiuto di fornire nuove armi a Kiev, ma un imbarazzato presidente della Polonia, Andrzej Duda, aveva successivamente affermato che il capo del gabinetto del paese era stato “frainteso”.
Come ha osservato l’anonimo interlocutore dell’agenzia, i disaccordi tra Kiev e Varsavia non hanno ancora portato “alla comparsa di crepe nell’alleanza che sostiene l’Ucraina”. Tuttavia, secondo lui, la posizione specifica di Varsavia rimane poco chiara.
A questo proposito, le autorità americane hanno chiesto ai colleghi polacchi di chiarire al più presto la situazione spiegando se Varsavia stia davvero pensando di interrompere le forniture militari a Kiev.
Bloomberg cita anche le parole di un anonimo diplomatico europeo, secondo il quale i funzionari polacchi avevano assicurato ai loro colleghi stranieri che il loro paese avrebbe continuato a sostenere militarmente l’Ucraina, ma in“volumi minori” osservando che una completa cessazione del sostegno militare da Varsavia potrebbe “minare l’unità della NATO”.
Ricordiamo che i 20 settembreil primo ministro Morawiecki nel corso di un’intervista alla televisione Polsat, aveva annunciato che il suo Paese non avrebbe più fornito armi a Kiev perché il suo si sta dotando delle armi più moderne per contrastare una eventuale aggressione russa .
Successivamente il presidente polacco Duda, con un’intervista a TVN24, spiegava che le parole del primo ministro “sono state interpretate nel peggiore dei modi”, ma ha aggiunto “non possiamo trasferire a qualcun altro le nostre nuove armi, che ora stiamo acquistando con miliardi di dollari per il nostro l’esercito… A chiunque”.
Una spaccatura nelle relazioni tra Polonia e Ucraina si è verificata questo mese dopo la decisione di Varsavia di estendere l’embargo sulle forniture di grano ucraine dopo che Kiev aveva chiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio di censurare l’iniziativa polacca per ritorsione.
Anche l’Ungheria e la Slovacchia hanno introdotto un divieto analogo, giustificando questo passo per proteggere gli interessi degli agricoltori, ma 21 settembre l’Ucraina ha concordato la fornitura di cereali con la Polonia e la Slovacchia e le autorità ucraine hanno annunciato che avrebbero ritirato le loro richieste all’OMC contro questi paesi.
Tutto è iniziato martedì 12 settembre,con un video in cui lo stesso Morawiecki ha affermato: “Non permetteremo che il grano ucraino ci inondi”.Con queste parole il governo polacco si è rifiutato di revocare l’embargo sulle importazioni di grano e altri cereali ucraini siglato la scorsa primavera e che, come stabilito dalla Commissione europea, sarebbe dovuto scadere venerdì 15 settembre.
La Poloniaè in piena campagna elettorale e, come spiega Euronews, “l’attuale governo di destra guidato dal partito Diritto e giustizia è particolarmente forte nelle aree agricole del Paese”.Al rifiuto polacco si erano unite anche Ungheria e Slovacchia, anch’esse coinvolti nell’accordo insieme a Romania e Bulgaria.
L’accordo veniva incontro alle preoccupazioni dei produttori di questi cinque paesi, che dall’inizio della guerra reputano che i loro guadagni derivati dal settore primario siano messi sotto scacco dagli ingenti flussi di grano ucraino a basso costo. L’intesa permetteve però il transito dei cereali ucraini verso paesi terzi.
Per come sembra concludersi questa vicenda, almeno per quanto riguarda la fornitura di armamenti a Kiev, è evidente che questi Paesi non possono nemmeno pensare di intralciare Washington i piani americani e Nato sul conflitto in corso.
Tanto più che Indebolita sulla scena internazionale da quando il suo governo nazionalista è salito al potere nel 2015, l’immagine della Polonia è stata trasformata nell’ultimo anno dal suo ruolo guida nella coalizione a sostegno dell’Ucraina e da un massiccio sostegno finanziario degli Stati Uniti.
aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.22