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Hamas: “Negativi su attuale trattativa ma andiamo avanti”. Proteste in Israele per la liberazione degli ostaggi

 

“La posizione sull’attuale documento negoziale è negativa”. Lo ha detto Osama Hamdan, alto rappresentante di Hamas in Libano in una intervista ad una tv locale, ripresa dal New York Times. Hamas ha poi precisato che questo “non vuol dire che i negoziati si siano fermati”. “Anche se il gruppo non accetta le attuali proposte israeliane senza modifiche, siamo disposti – ha continuato – a continuare a negoziare”. Intanto continuano le proteste in Israele.Un gruppetto di manifestati, inclusi parenti degli ostaggi israeliani a Gaza, ha bloccato questa mattina per meno di mezz’ora il traffico sulla tangenziale di Tel Aviv per spingere il governo ad un accordo per la liberazione dei rapiti. Uno dei cartelli innalzati dai dimostranti recitava: ‘O gli ostaggi o Rafah’. “Entrare a Rafah significa rinunciare alla vita degli ostaggi. Ci hanno promesso per sei mesi che solo la lotta avrebbe riportato indietro i rapiti, oggi – ha sostenuto una rappresentante di ‘Protesta delle donne’, citata dai media – capiamo tutti che l’unico modo per salvare coloro che sono possibili è solo attraverso un accordo”. Contro di loro – ha segnalato Ynet – ci sono state voci di dissenso. Due le persone arrestate. Intanto l’Iran annuncia sanzioni contro individui, istituzioni e aziende del settore della Difesa degli Stati Uniti e della Gran Bretagna “in relazione al loro sostegno e finanziamento per le azioni terroristiche del regime sionista di Israele, per la glorificazione e il sostegno del terrorismo e gravi violazioni dei Diritti Umani contro il popolo palestinese e particolarmente la Striscia di Gaza”. Lo si apprende da un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, pubblicato dall’agenzia Irna. Va detto poi del Libano. “Ho rinnovato la mia richiesta all’Unione europea e al mondo a fare pressione su Israele affinché fermi i suoi continui attacchi contro il popolo palestinese e lavorare per una soluzione complessiva ed equa. Così come ho rinnovato la richiesta per fare pressione affinché Israele fermi i suoi attacchi nel Sud del Libano”. Lo ha dichiarato il presidente libanese, Najib Mikati, in punto stampa a Beirut con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente di Cipro, Nikos Christodoulides.

aggiornamento la crisi mediorientale ore 14.29

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