Esteri

Il patto dei giganti mette nell’angolo Stati Uniti ed Europa

Comune “opposizione a un ulteriore allargamento della Nato” è stata espressa dai presidenti di Cina e Russia, Xi Jinping e Vladimir Putin, durante un colloquio a Pechino nel giorno dell’avvio delle Olimpiadi invernali. Della presa di posizione si riferisce in una nota, pubblicata online dopo l’incontro. Nel testo non si fa esplicito riferimento all’Ucraina e alla possibilità di un suo ingresso nella Nato ma si invita l’Alleanza atlantica ad “abbandonare i propri atteggiamenti ideologici da Guerra fredda” e a “rispettare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di altri Paesi e la diversità delle loro civiltà e dei loro patrimoni culturali e storici”. Nel comunicato si sottolinea che tra Pechino e Mosca “non ci sono aree di cooperazione interdette”. Condivisione di vedute anche su Taiwan, che la Repubblica popolare considera non già uno Stato indipendente ma una parte integrante della Cina. Nel testo si esprime infine preoccupazione per Aukus, il patto in materia di difesa siglato lo scorso anno da Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia.

La Commissione europea giudica “inaccettabile” l’intervento da parte del Cremlino di vietare all’emittente tedesca Deutsche Welle le sue trasmissioni sul territorio russo. “Quello di Mosca sarebbe una dimostrazione di ostilità nei confronti della libertà di stampa”, ha spiegato un portavoce della Commissione europea in conferenza stampa commentando la decisione della Russia di chiudere l’ufficio di corrispondenza della Dw in Russia. Secondo il portavoce, questa decisione sarebbe stata motivata da Mosca “in risposta al fatto che la Germania avrebbe precedentemente impedito all’emittente russa Russia Today di trasmettere nel territorio tedesco” e quindi rappresenterebbe “da parte della Russia di un’ulteriore dimostrazione di ostilità nei confronti della libera stampa”.

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