di Giuliano Longo
Gli Stati Uniti potrebbero dover scegliere tra l’entrata in guerra con la Russia o il “collasso della Nato”, se l’Ucraina perderà il conflitto con la Russia. Questa l’implicita minaccia del presidente ucraino nel corso di una intervista all’emittente televisiva “Nbc News”.
“Se l’Ucraina dovesse perdere, se la Russia occupasse l’Ucraina, la Russia proseguirebbe verso i Paesi baltici, la Polonia, eccetera”, ha sostenuto Zelensky. “Inizieranno una guerra con uno dei Paesi Nato, e in quel momento, gli Usa dovrebbero scegliere tra il collasso della Nato e l’entrata in guerra”. Le dichiarazioni di Zelensky giungono mentre la stampa Usa (come riportato ieri 15 giugno da Ore 12) riferisce che l’offensiva intrapresa dalle forze di Kiev nei territori occupati dalla Russia ha ottenuto alcuni successi territoriali limitati subendo pesanti perdite in uomini e mezzi. Lo scenario di una guerra tra Stati Uniti e Russia evocato da Zelnsky è una risposta minacciosa e indiretta ad alcuni esponenti del Partito repubblicano che, non solo da oggi, chiedono di limitare le ingenti spese legate al sostegno dello sforzo bellico dell’Ucraina. “C’è qualche candidato o senatore che pensa che agli Stati Uniti costi troppo sostenere l’Ucraina? E’ pronto ad andare in guerra, a combattere, a inviare i suoi figli? Dovranno farlo, se verrà coinvolta la Nato” che ha aggiunto “non si tratta dell’Ucraina contro la Russia. La Russia sta combattendo contro il mondo civilizzato” .
Il portale americano Axios,citando proprie fonti,sostiene invece che Joe Biden è favorevole all’iniziativa del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg per una procedura “semplificata” di accettazione l’Ucraina nell’Alleanza, ma solo dopo la fine del conflitto sui cui esiti per ora Washintong non si esprime. La “procedura semplificata” comporterebbe lo snellimento delle procedure di adesione secondo un piano che comunque Kiev non ha mai ricevuto, almeno ufficialmente. Ma da altre fonti risulta
che il problema dell’adesione potrebbe venire attuato solo se l’Ucraina sarà in grado di prevalere in qualche modo sulla Russia, altrimenti la sua adesione comporterebbe il rischio di un conflitto a aperto fra i Paesi dell’Alleanza e Mosca. Quindi Zelensky mette le mani avanti per ottenere protezione nel caso che l’Ucraina venisse sconfitta o fallisse nella sua controffensiva.
Va aggiunto che le dichiarazioni del presidente ucraino vengono diffuse a ridosso del vertice NATO di Vilnius che si terrà a luglio, dove cercherà un ulteriore sostegno (e forse coinvolgimento pesante?) dell’’Occidente nel conflitto, che per ora non sembra segnare una svolta.
Attualmente molti Paesi dell’Europa non sembrano favorevoli a un ingresso dell’ucraina nella Nato ad eccezione della Polonia e dei Paesi Baltici tenacemente fautori di un nuovo “roll back” della russia postsovietica, ma Stoltenberg, cautamente, propone di attendere la fine del conflitto o dei suoi esiti, per poi decidere.
In precedenza, gli Stati Uniti avevano offerto all’Ucraina una “versione israeliana” della cooperazione senza aderire alla NATO, ma con il sostegno dell’Alleanza,opzione respinta sdegnosamente da Zelensky e dal suo ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che ha definito tale soluzione “un carro armato senza cannone”. Di qui una sorta di gioco delle tre cartepoiché da parte di autorevoli esponenti del Governo di Kiev si sostiene che la vera grande offensiva non è stata ancora lanciata, ma che sul campo si stanno sviluppando solo ”azioni informative preliminari” le quali, comunquestanno comportando un dispendio di energie, armi e mezzi Nato non indifferente, come avvenuto nelle battaglie in direzione Zaporozhyee nell’area della sporgenza Vremevsky.
aggiornamento la Guerra di Putin Ore 14.50
