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Israele e Hamas verso una nuova tregua. Incertezza sugli ostaggi in mano ad altri gruppi palestinesi

 

Israele e il movimento estremista palestinese Hamas, attraverso la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, avrebbero raggiunto un accordo preliminare per prolungare la pausa umanitaria per altri due giorni, alle stesse condizioni di quella in scadenza domani: lo riferisce il quotidiano Al Araby Al Jadeed, citando funzionari egiziani anonimi. Il giornale, inoltra, cita fonti secondo cui Hamas avrebbe lasciato intendere di avere contatti con altri gruppi dell’enclave, che tengono ancora in ostaggio donne e bambini.  Funzionari israeliani hanno confermato al quotidiano Haaretz che la proposta era all’esame, ma non è stata ancora confermata. Sempre Haaretz riferisce che una fonte israeliana afferma che l’accordo su una proroga dipenderà dalla possibilità che Hamas continui a rilasciare 10 ostaggi israeliani al giorno. “Continuare sulla strada del terrore, della violenza, degli omicidi e della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca. Non possiamo farlo”: così il presidente americano Joe Biden, in un post pubblicato ieri sera sul suo account X. Contemporaneamente i ministri degli Esteri degli stati membri del Gruppo dei sette (G7) affermano di “accogliere con favore il rilascio di alcuni degli ostaggi sequestrati il 7 ottobre” in Israele “e la recente pausa nelle ostilità che ha consentito un aumento degli aiuti umanitari” a Gaza, esortando Hamas “al rilascio immediato e incondizionato di tutti” gli altri rapiti. Poi le Noazioni Unite:  “La tregua a Gaza e’ un passo nella giusta direzione e un raggio di speranza, ma non risolve i problemi chiave, ecco perche’ insistiamo nel chiedere un cessate il fuoco umanitario che porti al rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi, e la consegna effettiva di aiuti umanitari a tutte le persone bisognose”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. La direttrice del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), Catherine Mary Russell, torna a chiedere un “cessate il fuoco umanitario” e la “protezione degli operatori umanitari”, nonché “dei bambini e delle famiglie” che da questi operatori vengono aiutati nella Striscia di Gaza. In un post sul suo account X, la Russel afferma che “l’Unicef accoglie con favore la proroga della pausa nei combattimenti a Gaza e che l’agenzia Onu “e i suoi partner hanno intensificato la loro risposta umanitaria” nella regione “ma è necessario fare molto di più”.

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